L’impegno dei giovani di Libera Vibo per la manifestazione di Locri del 21 marzo

Don Luigi Ciotti sarà a Vibo il 13 marzo, preceduta dall’incontro che si terrà a Tropea l’8 con gli studenti, in vista della grande manifestazione nazionale che si terrà a Locri. L’approvazione della legge che ha istituito la “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime di mafia”, è stata accolta con grande soddisfazione dal Coordinamento di Libera Vibo, e rinnova l’azione e il lavoro in particolare dei giovani, che in questi giorni sono impegnati per sensibilizzare le scuole ad adottare una vittima innocente e a partecipare all’evento del 21 marzo.

La memoria e l’impegno per ricordare le vittime innocenti delle mafie, che dal 1996 viene celebrato ogni inizio di primavera grazie a Libera, il 21 marzo, dallo scorso primo marzo ha il sigillo istituzionale. Infatti è stata votata in via definitiva dal Parlamento all’unanimità una legge attesa dal presidente di Libera don Luigi Ciotti e da tutto il mondo che si batte contro la violenza criminale delle organizzazioni mafiose e contro tutte quelle forme che creano consenso alle mafie, come la corruzione e l’ingiustizia sociale e umana. Le parole chiave che dal 1996 contrassegnano la celebrazione della manifestazione nazionale, sono non solo “memoria”, ma anche “impegno e responsabilità” senza le quali la memoria non vive e non vivono le persone che sono state uccise. L’approvazione della nuova legge che istituisce “Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie” è avvenuta mentre don Ciotti si trovava in Calabria per incontrare iscritti, associazioni, studenti e cittadini, in preparazione della manifestazione nazionale del 21 marzo che quest’anno sfilerà lungo le strade di Locri. Una buona novella che si è diffusa tra i componenti del Coordinamento provinciale di Libera proprio mentre erano impegnati nell’opera di sensibilizzazione nelle scuole per la partecipazione all’importante evento sotto il profilo civile, sociale, culturale ed etico del 21 marzo. Grande soddisfazione è stata espressa anche da mons. Giuseppe Fiorillo presidente del Coordinamento di Libera Vibo che si trovava nell’istituto comprensivo di Briatico a parlare con gli allievi dell’evento del 21 marzo e dell’impegno di Libera contro la criminalità e contro chi uccide il loro futuro diffondendo morte, violenza e inquinando la vita delle comunità, opprimendole e condizionandole. Questi incontri con le scuole hanno lo scopo di far adottare dagli allievi una vittima innocente delle mafie, ma anche in preparazione della presenza di don Luigi Ciotti, prevista a Vibo nel pomeriggio di lunedì 13 marzo; mentre l’8 il fondatore di Libera sarà a Tropea nella sede dell’Istituto d’Istruzione Superiore per incontrare gli studenti.

A dare un contributo importante e fondamentale a questo impegno sono soprattutto i giovani di Libera che, con entusiasmo, determinazione e responsabilità, stanno promuovendo un’azione di informazione per accendere i riflettori sull’importanza della celebrazione della giornata nazionale della memoria delle vittime innocenti delle mafie; con un messaggio forte e dirompente: non arrendersi e a non rassegnarsi di fronte al tumore rappresentato dalle mafie e dalla corruzione.

Sul territorio del Vibonese l’impegno e la testimonianza da parte dei giovani di Libera, rappresenta l’unico fronte attivo senza interruzione nell’arco dell’anno – e non solo tra i giovani – che cerca di instillare tra i loro coetanei e tra i cittadini, alcuni importanti valori e ideali per prevenire ogni forma di criminalità e per costruire una cultura in grado di contrastare il consenso sociale verso le mafie e i comportamenti mafiosi. Questi ragazzi vogliono essere protagonisti di un vero cambiamento, che le istituzioni chiamate a farlo, fino ad oggi, non sono state ancora in grado, non solo di assumersi ed attuare, ma neanche di intraprendere o di produrre iniziative significative, tranne le solite dichiarazioni di intenti o le manifestazioni di facciata. È presente soltanto una azione repressiva da parte della magistratura e delle forze dell’ordine, importante e fondamentale per la tenuta del tessuto democratico sul territorio, ma che non produce un mutamento nelle coscienze tale da invertire un sentimento di impotenza e di rassegnazione. I motivi e i fattori sono molteplici, ma la realtà drammatica che si vive in Calabria, e in particolare le comunità del Vibonese, come ci raccontano le diverse inchieste e alcuni inquietanti episodi, i processi e coloro sono in prima linea, è che questo territorio è oppresso dalla ‘ndrangheta con tutta una serie di complicità che hanno determinato un terreno fertile in cui pochi soggetti, con i loro atti criminosi, esercitano uno strapotere e condizionano i processi di crescita civile e democratica della società.

Animati da questo anelito, sono molti i giovani che in questi giorni stanno percorrendo le strade disastrate della provincia per andare nelle scuole di diverso ordine e grado e portare nelle aule l’impegno di Libera contro le mafie, e per rendere viva la memoria collettiva con l’adozione di una vittima innocente. Accanto a don Giuseppe Fiorillo, Giuseppe Borrello (segreteria regionale di Libera), Nancy Valente e a Matteo Luzza (testimone di giustizia), ci sono diversi studenti come Maria Joel Conocchiella, Francesca Pagnotta, Maria Rosa Restuccia, Marco Russo, Maria Delia Mangiola, Caterina De Luca, Giuseppe Nicolino.  L’imperativo è creare una rete in cui ognuno possa e debba sentirsi protagonista per liberare questa terra da tutto ciò che alimenta il crimine e restituire dignità e diritti alle persone e alle loro legittime aspettative per poter costruire il loro progetto di vita senza alcuna paura e oppressione, come è sancito nella Costituzione italiana. Si cerca così di dare vita ad una nuova Resistenza Civile per dare speranza al futuro, che si declina con i diritti, il rispetto delle regole democratiche, la giustizia, la dignità, i principi e gli ideali etico-civili, ma con l’assunzione di un impegno responsabile, perché il diritto si coniuga con il dovere. In questo lavoro la memoria delle persone che sono state vittime innocenti di mafia è fondamentale per far capire che la ‘ndrangheta è spietatezza, è male, è oscurità, è distruzione di ogni speranza; ma anche far rinascere queste persone nella vita delle comunità, nel segno della rinascita nel primo giorno della primavera.  “Libera per me è una famiglia – ha affermato Maria Joel Conocchiella durante il suo intervento all’Istituto comprensivo di Briatico, insieme a mons. Fiorillo e lo studente del liceo classico di Vibo “Morelli” Marco Russo –  è sapere che io posso contare sulla fiducia nei confronti degli altri. Libera è questa grande rete, è questo Noi che si deve costruire. Libera non lascia mai da sole le persone”.  Poi questa giovane studentessa universitaria che ha deciso di restare in Calabria per cercare di cambiare questa terra, ha esortato gli allievi della scuola media e della elementare a fare attenzione al messaggio lanciato per la giornata del 21 marzo: “La memoria e l’impegno, devono essere per noi un imperativo”. Inoltre ha esaltato l’importanza del conoscere, del sapere e del fondamentale ruolo che ha la scuola: “La scuola ci può rendere veramente liberi, per questo è importante studiare. Sapete che cosa vuole fare la mafia e qualsiasi tipo di potere criminale? Ci vuole ignoranti, perché l’obiettivo fondamentale è quello di controllarci. E invece con l’educazione che ci viene dalle famiglie, dagli insegnanti, e da tutti gli altri educatori nei diversi luoghi, dobbiamo capire che per la nostra libertà, è indispensabile studiare e conoscere. Non dobbiamo essere fessi, ma per questo è necessario studiare e imparare. Se conosciamo come ci possono prendere in giro? C’è un detto popolare interessante in cui si afferma che piace tanto ascoltare le bugia quando si sa la verità. È molto importante quindi conoscere la verità per non essere presi in giro”.