Venerdì 2 dicembre Tiziano Ferro ritorna alle origini con il nuovo album di inediti “Il mestiere della vita”

Milano. “È stato un gioco realizzare questo disco, provando a scrivere come ho fatto all’inizio, senza pensare che avrei fatto un disco nuovo: volevo capire se mi piaceva ancora fare questo lavoro”.

È la sintesi che fa Tiziano Ferro de “Il mestiere della vita”, il suo nuovo album di inediti, in uscita venerdì 2 dicembre.

“Negli ultimi due anni ho scritto anche cose che potevano andare bene per un esordiente – ha sostenuto – L’ho fatto senza avere nessun tipo di paura di esporre la mia ricerca personale, mettendo in discussione sempre tutto: mi spaventava tutto ciò ma poi ho capoto che era utile anche per me, che ho amato questo processo e rappresenta un mio nuovo inizio, come disse anche mio padre, ascoltandolo”.

Il disco contiene 13 brani e, oltre all’edizione in cd, è disponibile nel box con cd, vinile e musicassetta.

“Posso permettermi il lusso di fare un disco che ogni tanto si contraddice – ha chiarito – Caterina Caselli mi ha detto che alzo la vita a livello di un mio fan, con la possibilità di poterlo fare per chi mi ascolta, non fotocopia del precedente e non mi preoccupa che sia diverso, perché sono sempre io”.

Una delle collaborazioni di questo lavoro è quella di Tormento in “My steelo”.

“Lo trovo commovente nel parlare di tenerezze – ha osservato – L’ho conosciuto quando avevo 19 anni andando in tour con la sua band: ho vissuto un pezzo della mia vita artistica mettendo in discussione la mia voglia di fare musica con tutto quello che passai, ma oggi ritengo positiva quella esperienza che ha contribuito a forgiarmi”.

A questo album ha partecipato anche Carmen Consoli in “Il conforto”.

“È la mia cantante preferita, da sempre affascinato, non so per quale motivo, la vera erede di Mina – ha ammesso – Ha quel gusto intoccabile per il canto, istintiva, super schiva, più di me: cantiamo questa canzone come se l’avessimo fatto da 20 anni, quasi parlata: volevo evitare i manierismi dei duetti degli ultimi due anni, più di contenuti che di apparenza”.

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Il disco è stato registrato tra Los Angeles e Milano.

“Non amavo Los Angeles per la sua distesa infinita di cose che non capivo, senza un centro storico, una piazza, e sono sempre stato molto protettivo del nostro suono – ha confessato – Mi sembrava tutto molto distante, senza un punto di riferimento: non volevo perché si allontanava da quello che ho fatto. Invece no: lì le cose si fanno, c’è tanta bella gente, le cose succedono e volevo uscire dalla zona in cui mi sentivo più protetto”.

Los Angeles torna anche nella copertina del disco.

“É un linguaggio grafico, non solo fotografia, e rappresenta il percorso che ho fatto per fare questo disco, anche nella fantasia – ha spiegato – Los Angeles è un luogo inaspettato, ho smesso di odiarla, tanto che ho preso casa. In questo disco ho scritto con giovani che avranno un futuro e, a forza di aiutare loro, hanno aiutato me, rinvigorendo quella voglia di fare le cose con energia fresca: nella grafica c’è tutto questo”.

L’anno prossimo Tiziano Ferro ritornerà in tour fra giugno e luglio.

“Succederà qualcosa di diverso rispetto a quanto fatto prima – ha anticipato – Non ho ancora idea di ciò che farò ma mi piacerebbe ragionare da fan e non da artista, con la musica al servizio dello spettatore, che sia divertimento, intrattenimento: ci sarà questo disco nuovo e mi rifarò agli artisti internazionali, partendo dal passato”.

Il tour parte dallo stadio Teghil di Ligano l’11 giugno, per essere il 16 e 17 allo stadio San Siro di Milano, il 21 allo stadio Olimpico di Torino, il 24 allo stadio Dall’Ara di Bologna, il 28 e 30 allo stadio Olimpico di Roma, il 5 luglio all’Arena della Vittoria di Bari, l’8 allo stadio San Filippo di Messina, il 12 allo stadio Arechi di Salerno e il 15 allo stadio Franchi di Firenze.