Gli addetti di Equitalia saranno “i primi dipendenti pubblici ad essere licenziati”

Equitalia non scompare. Cambia solo nome. Dal primo luglio 2017 i suoi dipendenti confluiranno in un ente pubblico economico, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione, sottoposto all’indirizzo e alla vigilanza del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Alla sua guida ci sarà il direttore dell’Agenzia delle Entrate.

Concorso per gli ex dipendenti Equitalia

Il personale con contratto di lavoro a tempo indeterminato, in servizio alla data di entrata in vigore del decreto fiscale firmato dal presidente della Repubblica, “senza soluzione di continuità e con la garanzia della posizione giuridica ed economica maturata alla data del trasferimento” è trasferito alla nuova Agenzia “previo superamento di apposita procedura di selezione e verifica delle competenze, in coerenza con i principi di trasparenza, pubblicità e imparzialità”.

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Sindacati sul piede di guerra

La “verifica delle competenze” è “una norma inaccettabile”. Così Agostino Megale, segretario generale della Fisac Cgil – che osserva come: “Il Governo non aveva bisogno di chiudere Equitalia per fare una sanatoria, ma dal momento che ha deciso di farlo non può anche per la prima volta nella storia della Repubblica imporre un procedimento di questo tipo, che lascia spazi a interventi unilaterali e discriminatori. I lavoratori e le lavoratrici vanno confermati e basta, senza alcun criterio selettivo perché è la loro storia professionale a parlare a loro sostegno”.

Alessandro Delfino, First Cisl, denuncia come “dal testo si deduce che quelli che non passano le selezioni diventeranno i primi dipendenti pubblici ad essere licenziati. E’ allucinante. Inoltre il testo non chiarisce che tipo di rapporto di lavoro ci sarà tra i dipendenti e la nuova agenzia: saranno dipendenti pubblici o privati?”.