Fairphone 2, lo smartphone che si smonta con un semplice cacciavite

Dalla campagna di crowfounding sembra passata un’intera epoca tant’è che arriva sul mercato – dopo soli 2 anni – la seconda generazione dove mutano alcune caratteristiche soprattutto sul design.

Consultando un blog tecnologia si trovano diverse recensioni di Fairphone, la cui caratteristica e singolarità è rappresentata dall’essere lo smartphone “equo e solidale” in fatto di materiali con cui è realizzato, sia per quanto concerne i diritti dei lavoratori impiegati per assemblarlo.

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Il Fairphone 2 è già disponibile

Il Fairphone 2 è acquistabile sul portale del produttore con un pre ordine che lo colloca sul prezzo di 530 euro. Chi lo prenota oggi lo avrà materialmente dal prossimo 16 dicembre (quando avranno inizio le spedizioni) a tutti coloro che avranno “sposato” il progetto equo e solidale del suo ideatore Bas Van Abel.

Fairphone 2: smontabile con un cacciavite

Chi acquista questo dispositivo mobile ha il vantaggio di poterlo smontare in tutte le sue componenti. Può fare questa operazione con un semplice cacciavite dal momento che le sue componenti sono modulari e pertanto sostituibili senza particolari problematiche. Con Fairphone 2 il cliente, senza limitazioni, può cambiare il pannello del display, la fotocamera, il microfono e perfino il processore.

Le caratteristiche tecniche del Fairphone 2

Questo smartphone dispone di un display da 5 pollici con risoluzione Full HD e vetro Gorilla Glass 3. Fairphone 2 monta una CPU Qualcomm Snapdragon 801 insieme ad una GPU Adreno 330 e 2 GB di RAM. La memoria interna è di 32 GB espandibili attraverso l’uso di una MicroSD. Il comparto multimediale vede protagonista una fotocamera posteriore che risulta di 8 megapixel e consente di effettuare video fino alla risoluzione dei canonici 1080p. Sono attive la connettività LTE/4G, 2 slot SIM e una batteria da 2420 mAh.

La modularità

La modularità dello smartphone Fairphone 2 consente di modificare i componenti e in questo modo l’utente può in seguito sostituire una parte che risulterà obsoleta con CPU, fotocamere o altro di nuova generazione. Il tutto senza dove buttare il vecchio dispositivo. Al di là del risparmio economico si profila un ridotto impatto ambientale.

Non è uno smartphone top di gamma

A colpire non è tanto la sua “qualità” quanto la sua singolarità progettuale. La sua scheda tecnica non evidenzia come il proposito degli ideatori del progetto non è di presentare uno smartphone top di gamma ma “costruire” un dispositivo senza usare materiali come la Columbite-tentalite, proveniente per la maggior parte da miniere gestite da gruppi che foraggiano la guerra civile nella regione del Congo o senza che l’assemblaggio sia fatto da maestranze prive di alcun diritto sindacale garantito. Si tratta per l’appunto di un progetto sociale e non esclusivamente commerciale. Ed anche per questo convince tantissimi utenti sensibili al rispetto delle regole e soprattutto delle persone.