Donald Trump nella bufera per il video sessista non va in Wisconsin

Le grandi lobby americane si scagliano contro Donald Trump con un colpo bassissimo. Il Washington Post si “ingrazia” Hillary Clinton pubblicando un video del candidato repubblicano in cui si vanta con un conduttore tv di un tentativo di sedurre una donna con frasi volgari.

“Ho sbagliato e mi scuso” ha affermato Trump. “Non ho mai detto di essere una persona perfetta, né pretendo di essere un’altra persona. Ho detto e fatto cose di cui mi pento – ha spiegato – e le parole diffuse in questo video vecchio di più di 10 anni ne fanno parte. Coloro che mi conoscono sanno che esse non riflettono ciò che sono: avevo torto e mi scuso”.

“E’ una cosa orribile. Non possiamo permettere che quest’uomo diventi presidente”, ha affermato la candidata democratica Hillary Clinton.

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Annullata la sua partecipazione all’evento elettorale in Wisconsin

Trump nelle prossime doveva essere sul palco con lo speaker della Camera, Paul Ryan. Ma non andrà in Wisconsis dopo che Ryan ha annunciato che non ci sarà. Lo speaker della Camera Paul Ryan si è detto “disgustato” dalle parole di Trump e ha annullato la presenza a un evento elettorale in Wisconsin.

“A rappresentarmi ci sarà il mio vice Mike Pence“, ha informato l’esponente del GOP. Trump rimarrà a New York per prepararsi al dibattito con Hillary Clinton di domani sera.

Grand Old Party in subbuglio

Il video in cui Trump usa parole volgari nei confronti delle donne ha ridato forza agli anti Trump anche nel suo stesso partito. “Nessuna donna dovrebbe essere descritta in questi termini o trattata in questa maniera”, afferma il leader del Grand Old Party, Reince Preibus, definendo le parole di Trump “oscene”.

Mike Pence ai vertici del ticket repubblicano

“E’ ora che Donald Trump si ritiri dalla corsa e che Mike Pence prenda il suo posto” chiede l’ex candidato presidenziale nel 2012 John Huntsman. Una posizione che trova diversi consensi nel GOP. In molti vedono in Pence un anti-Trump: un candidato che ha tutto quello che il tycoon non ha.

Una posizione però minoritaria. A meno di un mese dal voto i repubblicani non possono fare mosse kamikaze. Del resto Trump è Trump. E gli americani sono a conoscenza di chi andranno a votare, un uomo di successo ma indiscutibilmente sopra le righe.