Protocollo Study in Milan

Il vice sindaco Anna Scavuzzo ha ribadito che “Milano vuole essere una città sempre più aperta e attrattiva per le migliaia di studenti e ricercatori stranieri che ogni anno contribuiscono a renderla più viva con il loro patrimonio di idee e di energie”. Lo ha ribadito durante la presentazione del rinnovo 2016-2018 di Study in Milan, il protocollo per l’attrazione dei talenti stranieri (studenti, ricercatori e docenti) nelle università e negli enti di alta formazione milanesi, che ha festeggiato i primi due anni di attività dal 2014 ad oggi con oltre 10 mila studenti universitari stranieri che hanno partecipato e, attraverso il rilascio di un’apposita M-ID Card, hanno ottenuto facilitazioni ed agevolazioni per musei, teatri, mezzi pubblici e procedure amministrative.

Rafforzare l’attrattività di Milano

“Questo protocollo – ha dichiarato Alberto Meomartini, vice presidente della Camera di Commercio di Milano – impegna le istituzioni coinvolte a proseguire e potenziare il lavoro che abbiamo svolto finora con spirito di collaborazione. Si rinnova un programma che punta a rafforzare l’attrattività di Milano. Uno studente straniero su tre, durante gli studi, fa un’esperienza di lavoro qui e questo programma può rappresentare un’attrazione di stranieri preparati, anche dal punto di vista lavorativo”.

Il numero di studenti stranieri nelle università milanesi è in costante crescita

Gianluca Vago, rettore dell’Università degli Studi di Milano e presidente del comitato regionale di coordinamento delle Università lombarde, commenta: “Nella nostra regione abbiamo il piacere di ospitare un sistema di 12 eccellenti Università, 7 delle quali situate a Milano. Negli ultimi 5 anni il numero di studenti stranieri nelle università milanesi è in costante crescita e conta più di 18 mila ragazzi provenienti dall’estero. Ciò significa che Milano attira oltre il 25% di tutti gli studenti stranieri in Italia, dando origine ad un ambiente fertile e dinamico, non solo per tutti gli studenti che scelgono la nostra città e i nostri Atenei per la loro formazione, ma anche per tutti noi”.