Bolzano, passi dolomitici progetto pilota di chiusura nel 2017

Un gruppo di lavoro formato da rappresentanti delle Province di Bolzano e Trento, nonché dei Comuni interessati, sta lavorando ad un progetto di mobilità e raggiungibilità sostenibile dei passi inseriti nel patrimonio mondiale UNESCO, cercando di far combaciare le esigenze di turisti, residenti e operatori economici.

Ampio studio realizzato dall’EURAC

Il tutto partendo dai dati contenuti nello studio realizzato dall’EURAC in collaborazione con la Fondazione Dolomiti UNESCO.  “Si tratta di elaborare una strategia comune fra tutte le forze in campo – ha sottolineato l’assessore Florian Mussner – puntando non solo sul trasporto pubblico, con l’ulteriore ampliamento della flotta di mezzi a bassissime emissioni inquinanti, ma anche sul sostegno ad auto e biciclette elettriche. In quest’ottica, un ruolo fondamentale dovranno svolgerlo gli impianti a fune, che sono il mezzo di trasporto più eco-compatibile che esista”.

Un ruolo centrale potrà essere svolto dalla Fondazione Dolomiti UNESCO

La Fondazione è chiamata a diventare una piattaforma di dialogo per affrontare il problema rappresentato dagli 1,2 milioni di veicoli che ogni anno transitano lungo le strade inserite all’interno dei territori posti sotto tutela. Secondo i dati emersi dai controlli effettuati fra il 5 e il 31 agosto scorsi, fra i passi dolomitici di Val Gardena, Val Badia e Val di Fassa, sono circolati 2.300 veicoli al giorno. Tre quarti del traffico è concentrato sui Passi Gardena e Sella, mentre per quanto riguarda le moto, le ore di punta sono tra le 12 e le 15. Ultimo dato emerso: senza la Val Gardena Mobil Card, che consentiva di viaggiare gratuitamente su tutti i mezzi pubblici fra giugno e ottobre, si sarebbero registrati 100 mila veicoli in più lungo i passi.