L’uomo e la sua millenaria corsa all’oro

La storia dell’uomo è da sempre legata a quella dell’oro. Fin dalla preistoria infatti, l’umanità è alla disperata ricerca di questo raro e prezioso metallo. Il termine oro deriva dal termine latino “aurum”, il colore dell’alba e del sole secondo i romani. Si tratta di uno degli elementi chimici della tavola pitagorica, con un numero atomico di 79. Nonostante sia un metallo abbastanza pesante e resistente, ha una certa malleabilità e duttilità che ben si prestano alla coniazione di monete e alla produzione di gioielli. La sua luminosità e il suo distintivo colore giallo hanno fatto sì che questo metallo prezioso fosse fin da subito molto apprezzato per la sua bellezza e la sua unicità. L’oro è noto e molto apprezzato dall’umanità fin dalla preistoria. Molto probabilmente è stato il primo metallo mai usato dalla specie umana (ancor prima del rame) per la manifattura di ornamenti, gioielli ed altri oggetti rituali. Quotazione oro Roma La sua caratteristica resistenza a quasi tutti gli altri elementi ha reso l’oro il metallo prediletto dagli uomini per la realizzazione di monete e gioielli. Infatti si tratta di un metallo virtualmente inalterabile, in quanto sono solo due gli elementi (l’acqua regia e lo ione cianuro) in grado di provocarne una reazione chimica. L’oro resiste quindi al trascorrere del tempo e all’azione degli elementi, che normalmente danneggiano gli altri metalli, ecco anche perché è stato utilizzato anche come materiale per commerciare (si tratta di un bene che non deperisce col tempo e non si corrode). L’oro costituisce anche una perfetta riserva monetaria caratterizzata da un alto valore che si mantiene nel tempo e che occupa relativamente poco spazio. Si calcola che nel corso della storia dell’umanità siano state estratte circa 121mila tonnellate di oro e che ogni anno vadano ad aggiungersi a questa quantità 2400 tonnellate l’anno. Le maggiori miniere di questo preziosissimo metallo si concentrano in Sudafrica, Stati Uniti, Australia, Russia, Canada, Cina, Brasile, e nelle Filippine. Tutto quest’oro secondo le stime degli economisti si distribuisce così: 30% nelle riserve delle banche centrali (l’Italia è al terzo posto, dopo Stati Uniti e Germania per dimensione delle sue riserve auree), 20% nelle mani di privati e 50% in prodotti di gioielleria e oreficeria. Secondo gli storici la scoperta ed estrazione dell’oro risale a circa 6000 anni fa,nei luoghi di origine delle prime civiltà, ovvero la Mesopotamia, nel Mediterraneo orientale, nella Valle dell’Indo e nell’Africa Settentrionale. I più antichi oggetti d’oro rinvenuti finora sono egiziani e risalgono circa al 5000 a.C. ed è proprio la civiltà egizia che si affermò nel resto del mondo come una delle maggiori e più attive produttrici di oro dell’antichità. Secondo le interpretazioni di alcuni geroglifici del XIV secolo a.C., all’epoca del re Tuschratta in Egitto l’oro è definito “comune come polvere”. In seguito, lo scettro della produzione di oggetti in oro passò nelle mani degli etruschi prima e dei romani poi. Caratterizzato inizialmente da una valenza puramente simbolica e religiosa, non potendo essere utilizzato per armi o utensili di vario genere,l’oro in seguito ha assunto una connotazione anche monetaria e finanziaria, divenendo per lungo tempo l’unità di valuta comune riconosciuta da circa 194 paesi del mondo. Secondo gli egizi l’oro era il metallo degli dei e, specialmente nel periodo di formazione dello stato egizio, ebbe sia un ruolo politico sia economico: fu uno degli elementi all’origine della divinizzazione del faraone e della nascita delle città. Anche i greci erano convinti che l’oro avesse origine divina, proprio per la sua bellezza ed incorruttibilità. Anche religioni monoteiste come il Cristianesimo e il Buddismo hanno riconosciuto l’importanza simbolica dell’oro. Nella Bibbia l’oro viene nominato spesso (per esempio quando si parla della storia di re Mida) ed è uno dei tre doni che i re Magi portano al bambino Gesù, mentre per il Buddismo l’oro rappresenta uno dei sette valori spirituali dell’individuo, ovvero la convinzione di sé stesso. Da millenni l’oro è stato considerato il più importante e sicuro mezzo di pagamento (le prime monete d’oro risalgono al II millennio a.C.). Nel 1816 l’oro iniziò ad essere impiegato come moneta corrente in Inghilterra, con l’adozione del “Gold Standard”, un sistema monetario nel quale la base monetaria è data da una quantità fissata d’oro e i pagamenti erano effettuati o direttamente in monete d’oro oppure banconote e cartemonete convertibili in oro. In questo modo si stabiliva per la prima volta la coniazione libera di questo metallo, con una stabilità del cambio (che poteva variare solo entro una parità fissa) e degli scambi internazionali. Tale sistema rimase in vigore fino all’inizio della Prima Guerra Mondiale, per poi essere sostituito prima con il “Gold Exchange Standard” e la nascita del Fondo Monetario Internazionale (con il quale 44 paesi si impegnavano a mantenere il prezzo dell’oro fisso a 35 dollari per oncia). Con il presidente Nixon, nel 1973 venne abolito il mercato “istituzionale” dell’oro e inaugurato un sistema monetario internazionale basato sul dollaro (Dollar Standard). In ogni caso, l’oro conserva tuttora la sua fondamentale importanza ed è ancora il bene rifugio per eccellenza. Fonte: quotazioneororoma.it