Busto Arsizio, educatrice abusata e sequestrata da quattro minorenni

E’ l’incubo vissuto da un’educatrice trentenne in una comunità del Varesotto vittima di 4 minorenni che l’avrebbero minacciata con un coltello e costretta a subire palpeggiamenti, percuotendola con un bastone e gettandole sul volto urine raccolte in un contenitore.

I quattro ragazzi sono stati arrestati

Devono rispondere di violenza sessuale di gruppo aggravata dal ruolo di incaricato di pubblico servizio ricoperto dalla vittima e di lesioni personali. Le indagini sono state avviate dopo che l’operatrice, una trentenne residente nel Milanese, ha presentato denuncia rivolgendosi agli agenti del commissariato di Busto Arsizio. I video delle telecamere interne alla struttura hanno “immortalato” quanto subito dalla donna tenuta in ostaggio dal gruppo di giovani con gravi problemi comportamentali, in alcuni casi anche di natura sessuale.

L’educatrice inizialmente non si è rivolta alle forze dell’ordine

Secondo quanto è stato riferito dagli investigatori la donna “si sentiva in colpa” e “non all’altezza delle sue responsabilità” per non essere stata in grado di fare fronte alla situazione mentre si trovava, per la prima volta, da sola in comunità nel turno di notte. Dopo averla attirata con una scusa nella stanza di uno di loro, in piena notte, i ragazzi avrebbero iniziato a insultarla e minacciarla con un coltello prelevato dalla cucina, cercando di spogliarla dopo averla immobilizzata. Per impedirle di chiamare i soccorsi i minorenni le hanno sottratto il telefono cellulare. La donna è riuscita a liberarsi e a uscire dalla stanza, rimanendo però in balia dei ragazzi all’interno della struttura.

Ha continuato a subire violenze, che i giovani hanno definito “scherzi pesanti”. L’avrebbero percossa con un bastone, gettandole sul volto urine e sporcandola con il dentifricio. Si aggiravano per le stanze nudi e, nel tentativo di evitare conseguenze, hanno cercato di coprire le telecamere. Alle 6 è iniziato il turno di un altro educatore. E tutto è finito. Altri ragazzi ospiti della comunità non avrebbero partecipato alle violenze. Supportata dai responsabili della struttura, che hanno offerto “massima collaborazione” agli agenti, in seguito la donna ha deciso di rivolgersi alla Polizia.

Gli agenti coordinati dalla Procura per i minorenni di Milano hanno ricostruito gli episodi

I quattro ragazzi coinvolti in passato si sarebbero già resi responsabili di infrazioni nella comunità, dimostrando un comportamento aggressivo e una “totale incapacità nel rispettare le regole”. Nei confronti dei due giovani ritenuti più violenti (14 e 15 anni), è stata disposta la misura della custodia cautelare nel carcere minorile Beccaria di Milano. Per gli altri ragazzi di 16 e 17 anni, è stato disposto il collocamento in due diverse comunità, allontanandoli dalla struttura dove si è scatenata la violenza.