Le unioni gay diventano realtà anche a Roma

Anche nella Capitale si può prenotare per sancire davanti all’ufficiale di stato civile il proprio legame affettivo. In caso di matrimonio contratto all’estero tra persone dello stesso sesso non serve chiedere l’unione civile: il matrimonio viene trascritto direttamente nel registro.

sala matrimoni municipio

La procedura per le unioni civili è semplice, gratuita e si articola in due fasi

Si prende un appuntamento all’anagrafe centrale in via Petroselli (domanda in carta libera). Stabiliti giorno e ora, si va all’anagrafe per chiedere di costituire l’unione e dichiarare il possesso dei requisiti necessari (assenza di altri vincoli – matrimonio o altra unione – e di eventuali interdizioni, nessun rapporto di parentela tra i contraenti, assenza di condanne definitive…). Ciò fatto, l’ufficiale di stato civile redige un verbale e invita le parti a comparire di nuovo entro 15 giorni per costituire l’unione. Per chiedere di unirsi civilmente basta essere maggiorenni, non occorre avere la residenza a Roma. I cittadini stranieri devono allegare alla richiesta un nulla osta all’unione civile dell’ambasciata o del consolato del paese di provenienza.

Lo stesso ufficiale, nell’intervallo tra primo e secondo appuntamento, accerta che non sussistano impedimenti. Può servire più o meno tempo: se la coppia o un suo componente, ad esempio, non vive a Roma occorrerà qualche giorno in più per chiedere informazioni al Comune di provenienza.

Si torna davanti all’ufficiale di stato civile con i testimoni

E’ in questa fase che si dichiara di voler costituire l’unione. L’ufficiale stila un altro verbale e lo fa firmare ai presenti, quindi formalizza l’unione iscrivendola nel registro. Da quel momento l’unione è valida a tutti gli effetti di legge.