Pescara, timbrava e andava a giocare al videopoker. Ai domiciliari maresciallo dei vigili urbani di 61 anni

Ancora un “furbetto del cartellino” scoperto in questo caso dai Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Pescara che hanno notificato un’ordinanza di misura cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Chieti, Luca De Ninis, al pubblico dipendente che è stato posto agli arresti domiciliari.

I reati contestati sono truffa pluriaggravata per essere commessa in danno di ente pubblico e con abuso dei poteri e violazione dei doveri inerenti ad una pubblica funzione.

Secondo l’accusa, invece di occuparsi di controllo ambientale, il maresciallo dei vigili urbani di Pescara timbrava il cartellino e poi se ne andava sul lungomare, a pesca con gli amici o a giocare al videopoker. Due finanzieri lo hanno pedinato scoprendo che risultava in servizio ma non lavorava. Per il maresciallo di 61 anni sono scattati gli arresti domiciliari.

Intervistato dal quotidiano “City Rumors” il sindaco Marco Alessandrini annuncia di aver chiesto al comandante Carlo Maggitti “spiegazioni in merito a questa vicenda. Se le accuse verranno confermate, saremo di fronte a un caso grave su cui sarà la magistratura a fare chiarezza. Non possiamo che avallare la tolleranza zero verso situazioni simili. Il Comune attiverà tutte le procedure amministrative e disciplinari previste dalla nuova normativa per il caso di specie”.