Giornata mondiale dell’orgoglio LGBT: ecco cosa fa la Regione Piemonte

Nella Giornata mondiale dell’orgoglio LGBT la Regione Piemonte rinnova il proprio impegno nella realizzazione dei propri obiettivi sul cammino dei diritti. Tante sono le iniziative che sono state organizzate per ricordare i moti di Stonewall quando attivisti del movimento GLBTQI statunitense si scontrarono con la polizia di New York per rivendicare la propria libertà. «L’obiettivo è quello di sviluppare i diritti a 360 gradi. Le istituzioni devono essere consapevoli che il successo sarà dovuto solo dal cambiamento culturale che accompagna, segue e precede le attività legislative e le azioni concrete. Questo deve essere l’obiettivo fondamentale. Dobbiamo creare riflessioni e la Regione Piemonte è in prima linea nel sostenere questo lavoro» – ha dichiarato Monica Cerutti, assessora alle Pari Opportunità della Regione Piemonte, durante la presentazione a Torino Esposizione del “Rights Village: il villaggio dei diritti”. In precedenza, durante l’evento finale del Progetto nazionale UNAR – RE.ADY, per l’implementazione della Strategia nazionale LGBT, l’assessora Cerutti ha ricordato il lavoro della Regione: «Il Piemonte può essere un piccolo banco di prova, dobbiamo diventare la “casa dei diritti”. In applicazione della legge regionale 5 del 2016 contro ogni forma di discriminazione stiamo avviado specifiche Convenzioni con UNAR, Oscad, Organismi di parità regionali e Difensore civico. Abbiamo già programmato per settembre un’iniziativa rivolta al personale regionale, che poi verrà estesa al personale dell’Agenzia Lavoro (Centri per l’impiego) e ai Servizi pubblici e privati per il lavoro, sul tema “Diritti, discriminazioni e Lavoro”. Stiamo attendendo la firma del Protocollo di Intesa con Oscad per attivare la formazione rivolta alle forze di polizia piemontesi». Monica Cerutti ha poi aggiunto: «Il lavoro da fare è tanto ed è rivolto alle vittime di discriminazione. Per esempio stiamo attivando il Fondo regionale per le vittime e il percorco condiviso con gli Ordini degli Avvocati è già avviato. Stiamo riprogettando il progetto Move Up contro il bullismo, anche quello omofobico e transfobico, nelle scuole di ogni ordine e grado; progetto che è alla sua 4 edizione. È questa l’esperienza che abbiamo proposto alla Rete RE.ADY».