Renzi teme di perdere la poltrona: “Se perdiamo i ballottaggi a Milano e Roma non mi dimetto”

Intorno al Premier si respira aria di resa dei conti. I numeri non tornano più e l’ex sindaco di Firenze prova a tenersi incollato alla poltrona. “Cadrà il governo? Assolutamente no, abbiamo già detto che l’esito della permanenza al governo è legata al referendum costituzionale e non alle amministrative”.

Ad “Otto e mezzo”, il segretario ha sostenuto di non voler fare “campagne elettorali per i ballottaggi se non ce ne sarà bisogno. Non lo farò quest’anno e neanche l’anno prossimo. Non lo facciamo, nei ballottaggi il segretario non va. Al ballottaggio i cittadini sceglieranno il sindaco che reputano migliore per la loro città. Non sono ossessionati da Renzi come i politici”.

In caso di elezioni politiche regolamentate dall’Italicum, secondo Matteo Renzi “al voto andrebbero il Pd e Forza Italia, non Salvini né M5s”. Per quanto riguarda la nuova legge elettorale, il Premier ha ribadito ancora una volta la sua volontà di non modificarla: “L’Italicum non si tocca per quel che mi riguarda. Berlusconi e Prodi hanno sempre lamentato la mancanza di compattezza delle coalizioni. Se passa questa riforma c’è un meccanismo organico di Paese in cui chi vince governa per 5 anni”.

Commentando i risultati di Ala alle comunali, Matteo Renzi ha detto che l’alleanza con la lista di Denis Verdini “è un tema che non è mai esistito ma riempie i talk. L’Italicum prevede il premio alla lista e non alla coalizione e io sono stanco delle alleanze con i partitini”. Matteo Renzi ha attaccato la sinistra radicale di Stefano Fassina e Giorgio Airaudo “non pervenuta in queste elezioni”.