Credito Cooperativo: una riforma equilibrata per ridare fiducia al sistema bancario italiano

Così il sottosegretario Baretta, durante il suo intervento a Monfalcone, annunciando anche nuove misure su rimborsi e sofferenze.

«La riforma delle Bcc ha previsto la nascita di una holding affinché il sistema del Credito Cooperativo italiano acquisisca maggiore forza e credibilità nei confronti del mercato. Il 6 aprile è nato il primo gruppo bancario italiano per apporto di capitali interni e il terzo per volumi impiegati», ha sottolineato il sottosegretario all’Economia, Pierpaolo Baretta, davanti a una platea di 250 persone, nel suo intervento al convegno su “La riforma delle Banche di Creduto cooperativo”, organizzato a Monfalcone dalla locale associazione culturale “Libertà, Territorio, Solidarietà. «Dopo la riforma delle banche popolari, quella del credito cooperativo (molto equilibrata) e delle fondazioni bancarie, nei prossimi giorni – ha annunciato Baretta – saremo impegnati a completare gli interventi stabilendo le regole per gli indennizzi ai risparmiatori delle banche in crisi e le regole per la gestione delle sofferenze bancarie, con un solo obiettivo: ridare credibilità a tutto il sistema del credito e ridare pure fiducia ai risparmiatori e alle imprese».

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«Le Bcc sono una presenza fondamentale nel nostro territorio e il principale partner della Regione. La loro disponibilità è sempre stata pronta e trasparente nell’affiancare le esperienze economiche e finanziarie della Regione: negli interventi per l’anticipazione di trattamenti di cassa integrazione, nel Frie, nel Fondo di rotazione in agricoltura, nei Confidi e in Mediocredito», ha aggiunto Franco Iacop, presidente del Consiglio regionale del Fvg.

Alessandro Azzi, presidente di Federcasse, ha definito la nuova legge come: un testo semplice e adeguato alle aspettative. «Con questa riforma, le Bcc potranno continuare a rimanere di proprietà dei soci e con caratteristiche mutualistiche – ha spiegato -. Il contratto di coesione che verrà stipulato tra capogruppo e banche locali, mette insieme autonomia dei territori con la solidità di una holding. Siamo ancora, comunque, in una fase costituente poiché il Gruppo Bancario Cooperativo che nascerà in Italia è unico in Europa».

«All’inizio del percorso della riforma non era scontato l’accento sulla mutualità – ha concluso Giuseppe Graffi Brunoro, presidente della Federazione delle Bcc del Fvg -. Ora siamo certi che la mutualità del nostro sistema cooperativo è rimasta centrale. E ciò ci investe di nuove responsabilità poiché fare cooperazione di credito è assai più difficile che fare il banchiere tradizionale. Oltre al rispetto delle regole europee e italiane, noi siamo chiamati alla coerenza verso i nostri valori costitutivi e di ispirazione».

Alla tavola rotonda, moderata al direttore de Il Piccolo, Paolo Possamai, sono anche intervenuti: Luca Grion, professore di filosofia morale all’Università di Udine; Alessandro Spaggiari, sindacalista della Cisl e Leonardo Becchetti, professore di economia politica all’Università di Roma Tor Vergata.

Il Credito Cooperativo in Fvg

A dicembre 2015, le 15 Bcc del Fvg hanno registrato una raccolta globale superiore agli 8,8 miliardi di euro. La raccolta diretta ha superato i 6,2 miliardi di euro, mentre la raccolta indiretta ha quasi raggiunto i 2,6 miliardi di euro. Gli impieghi alla clientela erano pari a circa 5,4 miliardi di euro. La massa operativa era di 14,2 miliardi di euro. Riguardo alla solidità, il sistema del Credito Cooperativo regionale ha un CET1 Ratio del 18,1 per cento, mentre il sistema bancario italiano è al 12,1 per cento (le norme europee prevedono un requisito minimo del 7 per cento).

La presenza sul territorio si concretizza con 242 sportelli, più di 67.000 soci, oltre 1.500 collaboratori e 349.000 clienti.

Il Gruppo Bancario Cooperativo

Con la riforma, il Credito Cooperativo italiano entra nel suo “terzo tempo”. Dopo la fase originaria della totale autonomia e quella della “rete”, la coesione-integrata introdotta dalla legge farà del Credito Cooperativo una realtà protagonista nell’ambito dell’industria bancaria e un sistema più solido e meglio capace di rispondere alle nuove esigenze di servizio di soci e clienti.

Il Gruppo Bancario Cooperativo, sorvegliato direttamente dalla Bce, sarà il primo gruppo bancario del Paese, a guida e capitale interamente italiani. Il primo gruppo per patrimonio netto: 20,3 miliardi di euro; solido con un CET1 Ratio del 16,6 per cento; una raccolta pari a 197 miliardi di euro; forte di una rete di 364 banche, 4.414 sportelli, 1.249.000 soci e 36.500 dipendenti.