BMW per i più deboli: al via nuove iniziative col campione Alex Zanardi

zanardi-spacialmente-bmwViviamo in un mondo che ha tanto da offrirci, ma non sempre è facile trovare il modo più giusto e pratico di vivere in equilibrio con esso. Se si parla più specificatamente della società odierna, il discorso diventa ancor più complicato perché vengono chiamate in causa varianti complesse quali la convivenza umana, il rispetto altrui, la libertà e, all’opposto, l’arrivismo e l’ignoranza. Non è facile trovare oggi delle opportunità, soprattutto per i più deboli, risulta perciò degno di attenzione e lodevole quando grandi aziende si impegnano per abbattere barriere così insite nella società. Una di queste è la BMW, nota casa automobilistica tedesca che quest’anno festeggia il centenario della sua fondazione e che si impegna nel sociale fornendo mezzi e risorse al fine di agevolare il riscatto umano e morale della componente più fragile della nostra società: i disabili. Si tratta di persone che hanno sogni, propensioni e capacità, ma per cui risulta molto più complicato portare a termine compiti che noi possiamo ritenere “semplici“, spesso per colpa della scarsa attenzione che i più pongono nella realizzazione delle componenti artificiali che ci circondano. Il programma SpecialMente della BMW Group Italia è un progetto, ideato nel 2014, a favore dell’associazione Dynamo Camp Onlus, primo campo in Italia di terapia ricreativa costruito appositamente per ragazzi che soffrono di patologie gravi; un luogo dove i bambini possono essere spensierati, dove possono scoprire nuovi sport e attività come la pet terapy, l’escursionismo, il contatto con la natura (dal momento che il camp è in un oasi affiliata al wwf) e anche pratiche artistiche come il teatro, la scuola di circo, la musica e lavori multimediali che nei periodi post-ospedalieri o per semplici vacanze riescono solo far loro del bene. La BMW ha collaborato ad iniziative simili fin dal 2003 sostenendo progetti, offrendo patrocini, incentivi economici e materiali, mettendo a disposizione attrezzature, figure qualificate e personaggi in vista che riescono a dare rilievo mediatico a questo tipo di iniziative. SpecialMente comprende progetti degni di stima: quest’anno, a cinquant’anni dall’entrata dell’azienda in Italia, è previsto il sostegno alla boccia paralimpica,e quindi a Carlotta Visconti che rappresenterà l’Italia alle Paralimpiadi di Rio 2016, e l’iniziativa SciAbile, che da quasi 13 anni ha dato l’occasione a circa 800 ragazzi affetti da disabilità di provare le sensazioni che solo una pista da sci sa dare realizzando piu di 9000 ore di lezioni, mettendo a disposizione attrezzature sofisticate come i monosci grazie ai quali i pazienti possono sciare individualmente, i bisci più confortevoli e adattabili e i tandem-ski studiati e usati per favorire i pazienti affetti da tetraplegia, dotati di vari pianali per tutte le esigenze. sciabile-zanardi-bmwAlex Zanardi, figura immagine della BMW e rappresentante di tutti coloro che, nonostante affetti da disabilità, hanno la forza di portare avanti le loro passioni, pensa di SciAbile che sia un progetto capace di dare un significativo sostegno alle persone con un handicap, sia perché permette di realizzare il sogno di affrontare una discesa sugli sci, sia in quanto attività che funge semplicemente da strumento simbolo, in modo che questi ragazzi possano guadagnare fiducia, autostima e motivazione necessaria a comprendere che la loro disabilità non sarà per loro un ostacolo al raggiungimento di mete e realizzazioni personali nella vita. Il pilota, nato a Bologna il 23 ottobre 1966, entra giovanissimo a contatto con il mondo dei motori grazie all’influenza del papà pilota dilettante. Ebbe, il 15 settembre 2001, un gravissimo incidente in pista che lo portò all’amputazione di entrambe le gambe, al rischio di morire dissanguato e al coma farmacologico, durante il quale fu sottoposto a diversi interventi chirurgici ( non è ancora ben chiaro il motivo dell’incidente, si pensa a gocce di liquido da raffreddamento perse dalla macchina che lo precedeva), ma Alex non si è arreso. Nel 2012 riesce a portare in Italia una medaglia d’oro trionfando, alle paralimpiadi di Londra, per la prima volta nella sua carriera, correndo con la bicicletta a mano. Durante il 2014 , grazie ad una preparazione durissima riesce a vincere la competizione di triathlon “Ironman” alle Hawaii, gara che comprende 3,8 km nuotando , 180km con le tre ruote delle biciclette a mano e 42 km con la sedia a rotelle olimpica. Chi meglio di lui, considerando anche l’enorme portata mediatica dell’evento, può rappresentare tutti coloro che si sono visti tagliati improvvisamente fuori dal mondo ordinario ma che non hanno rinunciato ad avere un ruolo, una passione, una motivazione? Zanardi vede negli stimoli la forza che ci plasma, che ci modella, che ci indirizza verso la nostra strada, strada che per lui partendo dai kart passando per la Formula 3000, la Formula 1 e le paradiscipline ha portato a non demordere mai e che, con l’aiuto della famiglia, potrebbe portare chiunque a trovare se stessi ed il proprio posto nel mondo. Pensa inoltre che un giorno grazie a questa e ad altre iniziative simili potremo vedere un disabile in Formula1, perché per lui il fattore che davvero conta è riuscire a trovare il modo giusto di “connettersi” all’auto e, se oggi questa prospettiva può sembrare improbabile ai più, si tratta solo di una questione statistica (del resto quanti disabili ci hanno mai provato?). Come ci fa notare il campione Alex si può fare effettivamente lo stesso discorso per le donne: non esiste una campionessa mondiale di Formula 1 e alla base vi è probabilmente una questione numerica. Va inoltre considerato che lo sviluppo sempre più rapido delle tecnologie aumenta notevolmente le probabilità di rendere molti aspetti di questo mondo alla portata dei diversamente abili. Proprio per quanto riguarda le possibilità materiali, portando la sua esperienza come esempio, Zanardi ci fa ragionare su come sia importante il ruolo dei costruttori, dato che nel suo caso si è studiata la migliore delle soluzioni procedendo “per tentativi”.Oggi è possibile rivolgersi ad officine specializzate che studiano soluzioni ad hoc, ma l’augurio che si fa è che un giorno tutti i supporti siano inseriti nei cataloghi dei grandi costruttori. Forse il grande impegno dimostrato dalla BMW può essere visto come un simbolo, un indice, di come la nostra società, il mondo attuale in cui viviamo e il nostro modo di concepire la comunità stanno cambiando in meglio, non considerando più le patologie come un limite, ma bensì una spinta verso un sistema più solidale. Via: www.contactsrl.it