Fondo affitti, Ceccarelli: “Dalla Regione 4,5 milioni per il 2016, ma risorse statali azzerate”

“L’assessore Funaro farebbe bene a indirizzare le sue legittime preoccupazioni al giusto interlocutore, che non sono io”, così l’assessore regionale alla casa Vincenzo Ceccarelli replica all’assessore del Comune di Firenze Sara Funaro, che sulla stampa accusa la Regione di aver ridotto i fondi destinati al contributo affitti.

“Funaro – spiega Ceccarelli – sbaglia nell’individuare le responsabilità di questa diminuzione di risorse. Saremmo i primi a voler disporre di più risorse per sostenere i cittadini bisognosi nel pagare gli affitti, ma il fondo affitti del Governo è stato completamente azzerato. Questo vuol dire che se nel 2015 abbiamo erogato risorse per oltre 8 milioni di euro ai comuni, 2 dei quali provenienti dal bilancio regionale e 6 da quello statale, nel 2016 avremo a disposizione solo 4,5 milioni, tutti tratti dal sempre più esiguo bilancio regionale”. “Siamo preoccupati quanto e più dell’assessore Funaro – prosegue – per quanto riguarda la situazione abitativa in Toscana, seppure la nostra regione – dati alla mano – non è certo tra quelle che stanno peggio in Italia”.

Ceccarelli parla inoltre dei fondi per la cosiddetta morosità non colpevole. “Non c’è una Regione “cattiva” – spiega – che impedisce al comune di destinare queste risorse all’integrazione degli affitti bensì una normativa statale che vincola la Regione per prima. Per aiutare i ‘morosi non colpevoli’ avremo risorse per 6,8 milioni di euro, di cui 1,5 milioni provenienti dal bilancio regionale. Tutto quello che potremo fare, come già annunciato nel recente incontro con Anci, sarà dirottare una parte delle risorse regionali sul contributo affitti”.

L’assessore precisa che con gli attuali vincoli di bilancio la Regione può spendere solo entro i limiti di quello che entra nelle sue casse e – a tassazione invariata – i trasferimenti statali sono ogni anno soggetti a tagli più consistenti. A questi vincoli si aggiungono inoltre quelli specifici collegati ad ogni trasferimento. Per far fronte a questa situazione, la Toscana sta definendo un piano di intervento articolato su più fronti. “La Regione – spiega Ceccarelli – non vuole farsi ingessare nella sua operatività proprio mentre la realtà muta profondamente di fronte a noi. Per questo stiamo mettendo a punto un piano di azione che consenta la realizzazione di circa 1400 nuovi alloggi nei prossimi 3 anni, per circa 100 milioni di investimenti, alla revisione delle norme esistenti ed a ridisegnare la governance del sistema. Sei milioni di risorse statali saranno a breve rese disponibili per la ristrutturazione degli alloggi di risulta. Vogliamo, inoltre, introdurre maggiore equità negli affitti, ritoccando la fasce medio-alte, che non furono toccate con la legge 41/2015, ma attraverso l’applicazione dell’Isee, con l’obiettivo di garantire l’autosufficienza per la manutenzione del patrimonio. E, infine, vogliamo dare  più flessibilità di intervento ai sindaci”.

“In questa fase nazionale di revisione dell’intero sistema dei servizi pubblici – ha aggiunto Ceccarelli – non vedo perché questa riorganizzazione non dovrebbe riguardare anche le politiche abitative, dove accade – tanto per fare un esempio – che a Massa la gestione unitaria di un appartamento costi più di 600 euro, mentre a Firenze ne costa meno di 300. Dobbiamo razionalizzare e ridurre i costi di gestione, senza far venire meno i servizi sul territorio, per dare all’assessore Funaro e a tutti i suoi colleghi dei Comuni toscani maggiori risorse per sostenere le politiche della casa e non limitarci solo a chiedere maggiori finanziamenti. Su questi temi, le Regioni sono impegnate già in un confronto con il Governo, al quale i comuni potrebbero fornire un  supporto importante, perché la soluzione di un problema di questa rilevanza è possibile solo con l’azione congiunta di tutte le istituzioni, senza pensare di potersela cavare alzando la voce per reclamare soldi dal soggetto  più vicino, che soffre degli stessi problemi”.