Roma, sesso con minori arrestato il noto pr Claudio Nucci

violenzaEnnesimo scandalo pedofilia. Dopo i casi “scoppiati” in Lombardia, i giornali romani riferiscono di un nuovo caso che scuote Roma Nord. Coinvolti ragazzini tra i 14 e i 16, tutti maschi di Ponte Milvio, Fleming, Cassia, Flaminia, finiti nel giro di quello di un pedofilo, per come viene definito dalla Procura. Nei guai il noto pr Claudio Nucci che, su richiesta del pubblico ministero Eugenio Albamonte e del procuratore aggiunto Maria Monteleone, si trova in carcere dall’inizio di febbraio scorso, quando è stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Stefano Aprile.

Le indagini hanno permesso di individuare con certezza il giro che l’indagato è riuscito a gestire e a organizzare. Ma si è arrivati a lui dopo che lo zio di uno dei ragazzini, insospettito da alcuni atteggiamenti strani del nipote, ha controllato il suo cellulare e ha subito denunciato quanto stava accadendo. Sul telefonino del quattordicenne, c’erano messaggi inequivocabili, video, chat, appuntamenti e luoghi per gli incontri. C’erano velate minacce e richieste di portare anche altri “amichetti”. Nucci riusciva a convincere gli adolescenti ad avere rapporti con lui. Uno per volta, mai insieme ad altri, senza farli conoscere tra di loro. Li ricompensava con 50-100 euro, con ricariche di telefonino, con felpe e scarpe da ginnastica alla moda. La denuncia ha fatto scattare pedinamenti e intercettazioni. La Procura è riuscita a risalire a cinque ragazzini su cui le attenzioni erano più pressanti, anche se gli inquirenti sospettano che il giro sia di almeno trenta giovanissimi, vittime del pr da più di due-tre anni. I luoghi scelti per gli incontri erano sempre case di cui Nucci disponeva, abitazioni di amici oppure di famiglia. Tutto avveniva di pomeriggio, quando i ragazzini potevano uscire dopo aver fatto i compiti. Nucci li contattava e loro facevano in modo di raggiungerlo.

Il pr riusciva a far avere ai ragazzini inviti per serate, biglietti per gli internazionali di tennis o per le partite di calcio. Finché non si ritrovavano in una casa con lui, filmati, e ormai sotto ricatto: “Se parli, lo dico ai tuoi genitori”.