Milano e Oggiono, sesso con quindicenne indagati don Alberto Paolo Lesmo e Guido Milani

preteIl secondo indagato dello scandalo che ha toccato la curia milanese, è Guido Milani, 30 anni, di Oggiono, in provincia di Lecco, fondatore e presidente di un progetto culturale per la realizzazione di cortometraggi.

Per l’accusa Guido Milani avrebbe pagato il minorenne direttamente con la cocaina, 3 grammi a prestazione. In un’occasione avrebbe anche costretto il minorenne a “subire un atto sessuale contro la sua volontà”, da qui anche l’accusa di violenza sessuale, oltre a quella di prostituzione minorile e cessione di droga.

I due coinvolti nell’inchiesta non si conoscevano tra loro, avevano entrambi, chattato con il ragazzo, che adesso ha 20 anni, ha ripreso gli studi, si è iscritto all’università e sta cercando di ricostruirsi una vita.

Il parroco indagato, per avere fatto sesso, a pagamento, con un minorenne è don Alberto Paolo Lesmo, 48 anni, decano di Baggio, periferia ovest di Milano.

La notizia dell’indagine è stata resa nota dalla Curia, con l’annuncio del cardinale Angelo Scola della sospensione del religioso da ogni incarico. “Prostituzione minorile”, il reato ipotizzato. Avrebbe adescato un quindicenne milanese di buona famiglia ma con problemi con la cocaina.

Per comperare la droga aveva cominciato a prostituirsi, poi l’incontro con il religioso che lo pagava molto bene, anche 250 euro a prestazione. Fino a quando il minorenne ha tentato il suicidio. Don Lesmo avrebbe compiuto “atti sessuali con il ragazzo tra il 2009 e il 2011, quando l’adolescente aveva tra i 15 e i 17 anni”. Il parroco è stato indagato già nel 2013. Allora il pm Giovanni Polizzi, titolare del fascicolo, chiese l’arresto, ma il Gip lo negò. Il tribunale del Riesame annullò la decisione del gip, disponendo l’arresto del religioso, che fece ricorso in Cassazione dove venne annullata la misura cautelare perché nel frattempo era entrata in vigore una legge che chiedeva l’attualità del pericolo per disporre l’arresto.

Nel frattempo il religioso è rimasto a piede libero. Sempre alla guida della parrocchia di Baggio. Nel corso dell’inchiesta fu sequestrato anche del materiale informatico trovato in una serie di perquisizioni effettuate nel 2013 nella canonica. Chiuse le indagini, ora, la richiesta di rinvio a giudizio è finita sul tavolo del gip Gennaro Mastrangelo, che dovrà fissare la data dell’udienza preliminare.