Inaugurate al Museo di Roma Palazzo Braschi due nuove mostre

Fino all’11 settembre le sale del piano terra ospitano la mostra Antoine Jean-Baptiste Thomas e il popolo di Roma (1817-1818), a cura di Angela Maria D’Amelio e Simonetta Tozzi.   Come doveva apparire agli occhi di un francese la Roma di inizio Ottocento? Caotica, rumorosa, ma anche piena di colori, di suoni, e di volti. Sono i mestieri del popolo ad animare le vie e le piazze, assieme ai rituali condivisi dalla gente e snocciolati come i grani di un rosario lungo tutto l’anno, a cadenzare il tempo e le stagioni. Questo caleidoscopio di scene quotidiane colpì a tal punto il pittore Antoine Jean-Baptiste Thomas da spingerlo a realizzare una serie di schizzi dal vero, durante il suo soggiorno romano tra il 1816 e il 1818. Al suo rientro in Francia questi fogli vennero selezionati dall’autore e organizzati in 12 sezioni corrispondenti ai mesi dell’anno. Fu poi François Le Villain a trarne le litografie che confluirono nel volume Un an à Rome et dans ses environs, edito da Firmin Didot prima nel 1823 e poi nel 1830.   Il Museo di Roma conserva non solo vari esemplari, sia sciolti sia rilegati, delle litografie inserite nel volume ma anche 142 disegni originali, acquisiti nel 1963, una selezione dei quali è nella mostra. Nel percorso espositivo le vivaci e realistiche rappresentazioni di Thomas vengono affiancate da alcune opere di Bartolomeo Pinelli che, invece, rappresenta il popolo con fisionomie idealizzate, derivate dall’iconografia classica.   Fino al 29 maggio, è visitabile la mostra Mario Giacomelli. La figura nera aspetta il bianco, a cura di Alessandra Mauro. La grande mostra antologica propone per la prima volta a Roma un viaggio appassionante nella fotografia di Mario Giacomelli. L’esposizione, realizzata in stretta collaborazione con la famiglia, presenta circa 200 tra le fotografie più importanti del fotografo di Senigallia, tutte in formato originale e autografate dall’autore. Si vadalle sue prime fotografie, scattate sulla spiaggia di Senigallia nel 1953, alle serie dedicate all’Ospizio (Verrà la morte e avrà i tuoi occhi), ai “pretini” in festa nel seminario della città (Io non ho mani che mi carezzino il volto), a Lourdes, alle atmosfere fuori dal tempo di Scanno, ai contadini de La buona terra, alla storia quasi cinematografica di Un uomo, una donna, un amore; senza trascurare le serie dedicate alle grandi poesie che affascinavano con il loro ritmo e la loro profondità Giacomelli (A Silvia, Io sono Nessuno, Ritorno …) e le straordinarie immagini del paesaggio marchigiano,  dove la tensione tra le figure nere e il bianco di fondo si fa attesa drammatica, corposa, lirica.   Il libro che accompagna la mostra è pubblicato da Contrasto. Accanto alle fotografie, completano il volume una biografia di Mario Giacomelli curata dal figlio Simone e da testi e analisi critiche di Roberta Valtorta, Paolo Morello, Ferdinando Scianna, Christian Caujolle, Alistair Crawford, Goffredo Fofi e Alessandra Mauro.   La mostra è prodotta da Fondazione Forma per la Fotografia, in collaborazione con Archivio Giacomelli di Senigallia.   Tutte e due le mostre sono promosse da Roma Capitale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con l’organizzazione e i servizi museali di Zètema.       Museo di Roma –Palazzo Braschi Ingresso da Piazza Navona, 2 e da Piazza San Pantaleo, 10 Orari: dal martedì alla domenica, ore 10 – 19 (la biglietteria chiude alle 18). Lunedì chiuso Info 060608 (tutti i giorni ore 9-21) www.museidiroma.it