Crotone, appello del Comitato Referendum Stoptrivelle a votate Si ed in massa. La consultazione referendaria domenica 17 aprile 2016

comitato referendarioContinuare a bucare i fondali non risolverà la nostra dipendenza energetica dall’estero. Come ammette anche il Governo, le riserve certe di petrolio nei mari Italiani equivalgono a 7-8 settimane di consumi nazionali e potremmo estrarre gas per soddisfare i consumi di sei mesi. Se questo è, perché bucare i fondali e distruggere l’ambiente? I nostri mari stanno diventando una giungla dei petrolieri, mettendo a rischio il Mediterraneo. Un incidente durante le trivelle non è da escludere. In un mare chiuso come il Mediterraneo, un disastro petrolifero causerebbe danni gravissimi. Calabria, Puglia, Basilicata, Campania, Liguria, Marche, Molise, Sardegna, Veneto, le Regioni che hanno voluto il referendum per bloccare le trivelle. Domenica 17 aprile 2016 gli Italiani possono dire basta a questo disastro votando Si al referendum indetto dalle nove Regioni. Il comitato referendario calabrese, compreso l’assessore all’ambiente della Regione Calabria Antonella Rizzo, sta attraversando tutta la Calabria per spiegare i motivi del referendum. A Crotone ha fatto tappa giorno 14 marzo presso la sala giunta del comune. Presenti l’assessore Antonella Rizzo, il consigliere delegato comitato referendum Arturo Bova, l’assessore all’ambiente del comune di Crotone Michele Marseglia, Pino Greco. Tutti hanno sottolineato l’importanza di votare Si. Michele Marseglia: “Gli aspetti ambientali a Crotone sono abbastanza critici. Le trivelle rappresentano un vero attentato all’incolumità del territorio e alla sua storia. La riserva Marina che è un patrimonio è sottoposta ad una continua aggressione da parte di chi continua a sfruttare i fondali marini per estrarre gas. Il consiglio comunale all’unanimità – ha detto Marseglia – ha votato per il blocco delle trivelle”. Antonella Rizzo: “Stiamo girando la Calabria come antifalchi delle trivellazioni. Avevamo chiesto una moratoria ed invece l’8 agosto 2015 è avvenuto il contrario con la continuazione delle trivelle. Il consigliere Bova e tutto il Consiglio regionale ha detto no alle trivelle. L’attuale tecnica estrattiva delle onde sonore messa in atto per succhiare gas dai fondali marini rappresenta un vero terremoto nei confronti delle coste giacché si perforano anche le rocce. Occorre difendere le eccellenze artistiche della Calabria salvaguardando il territorio”. Arturo Bova Consigliere delegato per il referendum ha tenuto a precisare che al fianco del Comitato referendario Stoptrivelle ci sono tutte le associazioni, i sindaci di tutta la Calabria, ed ha dato la sua adesione anche il Vescovo di Catanzaro Bertolone”. Non poteva essere diversamente, salvaguardare l’ambiente, o evitare di ucciderlo definitivamente, significa consegnare alle generazioni future un mondo vivibile.