Roma, Corrado Valenti e la sua assassina Mihali Teuta erano amanti

Corrado ValentiniDelitto a sfondo sentimentale. Mihali Teuta, albanese di 65 anni, ha colpito alla gola con un coltello da cucina, Corrado Valenti, idraulico abruzzese di 59 anni e poi gli ha dato fuoco. I due, amanti, avevano una relazione animata. Forse lui voleva lasciarla. Il delitto è avvenuto a Marina di San Nicola, località balneare nel comune di Ladispoli. Tutto immortalato dalle telecamere installate dall’omonimo consorzio di Marina di San Nicola. I due in passato avevano avuto una relazione e ultimamente avevano ripreso a sentirsi e vedersi. Forse il cinquantenne non era convinto di riprendere il rapporto.

La casalinga era residente a Ladispoli, mentre l’uomo viveva a Ponte Galeria a Roma, insieme alla moglie. All’inizio la donna ha provato a negare ma poi ha confessato e ha fatto anche trovare il coltello da cucina che le era servito per uccidere il suo amante, il cui corpo è stato trovato in parte carbonizzato.

La centrale operativa della compagnia di Civitavecchia è stata avvisata dai Carabinieri della stazione di Ponte Galeria che avevano segnalato la possibile presenza nel comune di Ladispoli, dell’artigiano di cui era stata denunciata dalla moglie la scomparsa. I militari hanno rintracciato il furgone dell’idraulico, un Fiat Doblò in piazzale della Lucertola a Marina di San Nicola. All’interno c’era il cadavere in parte carbonizzato e tantissimo sangue. Gli investigatori hanno visionato le immagini riprese dalle numerose telecamere presenti nell’area e hanno accertato che il furgoncino, con a bordo un uomo e una donna, era arrivato intorno alle 17.30 del 9 marzo. Alle 17.45 era uscita soltanto la donna, irriconoscibile, perché aveva il volto coperto dal cappuccio di un piumino. A bordo del furgoncino era partita una vistosa fiammata. Sempre grazie alle telecamere gli investigatori hanno potuto individuare anche in che direzione la donna si era allontanava e questo ha consentito di identificarla.

Mihali Teuta ha ammesso le sue responsabilità, ha fatto ritrovare l’arma, che aveva ripulito dopo l’omicidio e cercato di nascondere nel furgoncino tra gli attrezzi da lavoro. Ha fatto ritrovare anche gli indumenti che indossava al momento del delitto, di cui in parte si era disfatta lungo il percorso per rientrare a Ladispoli.

L’albanese è stata sottoposta a fermo di pg per omicidio volontario e tentata distruzione di cadavere. Ora si trova nella Casa Circondariale di Civitavecchia.