I Capitani Coraggiosi, Baglioni e Morandi, infiammano Acireale, spettacolo targato Giuseppe Rapisarda Management

©_ANGELO_TRANI Cinquantatré anni di carriera uno, quarantasei l’altro, Morandi e Baglioni oggi rappresentano anche parte del grande romanzo musicale italiano, cinque decenni di cultura pop, da Andavo a cento all’ora a Signora Lia, dai primi 45 giri passando per il Cantagiro, un’altra Italia, un altro secolo. Claudio Baglioni e Gianni Morandi, i “Capitani Coraggiosi”, hanno infiammato ieri sera gli animi dei fan provenienti da tutta la Sicilia, la prima delle 3 tappe in programma al Palatupparello di Acireale, magistralmente organizzate da Giuseppe Rapisarda Management. Hanno dato vita ad un compromesso storico nella storia della canzone italiana. Alla sinistra del palco c’è Claudio, il cantautore riflessivo e meditabondo; alla destra siede invece Gianni, l’interprete euforico e brillante: alle loro spalle, come disposti in un ideale parlamento, 21 musicisti (quelli che gli stessi Baglioni e Morandi hanno definito, in modo scherzoso, i “suonatori-senatori”). Lo scontro è tra due titani che hanno contribuito a scrivere gli ultimi cinquant’anni della storia della musica italiana ed è iperbolico: più di tre ore di musica per un totale di 34 canzoni in scaletta (metà tratte dal repertorio di Claudio, metà da quello di Gianni). L’ingresso dei due nell’arena, presentata come un “ideale Colosseo“, è solenne; a fare da sfondo c’è “Capitani coraggiosi“, la canzone scritta da Baglioni per il progetto, manifesto programmatico del “compromesso storico”: “Tra la testa e il cuore, tra il bagliore e il tuono, tra l’oceano e il molo“, cantano i due prendendo posizione sul palcoscenico, di fronte alla tribuna di musicisti. Il duello ha ufficialmente inizio con “Io sono qui” (un pezzo del cantautore romano) ed è un duello che in alcuni episodi vede i due contrapposti in modo equilibrato e che in altri, invece, vede l’uno prevalere sull’altro. Per le parole c’è poco spazio e il dialogo è per lo più musicale: il rock cantautorale e riflessivo di Baglioni si alterna al pop genuino di Morandi, brani seriosi e passionali dai colori più spenti e dai toni più malinconici (“Con tutto l’amore”, “I vecchi”, “E tu“) si alternano a canzoni vivaci dai toni spensierati (“Scende la pioggia”, “Banane e lampone”, “Occhi di ragazza”. La Fisarmonica). Tre ore di musica con i successi indimenticabili dei due artisti simbolo del Paese, gli stessi che hanno arricchito di pezzi unici il repertorio nostrano nell’ultimo mezzo secolo. Solo 2 piccole défaillance: una steccata di Baglioni (non è una novità) e Morandi che dimentica le parole di un brano di Baglioni. Ma eccoli, Gianni Morandi e Claudio Baglioni, strana coppia della musica italiana, due icone assolute che insieme diventano quasi Jack Lemmon e Walter Matthau, formidabile duo comico con una sana, e gustosa, dose di ironia a accompagnare qualsiasi nuova sfida. Insieme da poco ma, come prevedibile, subito con grande successo. Si replica stasera e domani.