Ha ancora senso l’8 marzo?

220px-Acacia_dealbata Ha ancora senso l’8 marzo? Di Vincenzo Calafiore 9 marzo 2016- Udine Ieri si è consumata la giornata dell’otto marzo, cioè la “ Festa delle donne” chi come me non crede in questo evento istituzionale ha finalmente tirato un respiro di sollievo perché ha visto la fine a tanta ipocrisia, a tanta stupidità. Il << Woman’s Day >> o la Giornata Internazionale della donna comunemente all’italiana definita Festa della donna ricorre l’8 marzo di ogni anno e nasce nel 1922! Non bisogna però generalizzare, farne di un’erba un solo fascio come si usa dire, perché in tanta bruttura ci sono persone che le donne veramente le rispettano e quindi è giusto che questa data per loro esista, ma sono delle mosche bianche, delle perle, delle rarità. Il primo nemico delle donne è il Governo Italiano a mio parere il grande ipocrita perché mentre da una parte dice, fa ( fa finta di fare) inneggia, sponsorizza, che la donna è sacra e va oltre che aiutata anche protetta ( la più grande presa per i fondelli) dall’altra parte non c’è una giustizia che parli ovunque in qualsiasi tribunale lo stesso linguaggio se davvero la donna è sacra e va protetta. E’ ipocrita e dissacrante il discorso preparato a tavolino da ogni fonte politica che dalle piazze, dagli spot televisivi, dalle sale del potere strombazza a più non posso con fasci di mimose che la donna è inviolabile! Forse sarebbe il caso che venisse fatto uso del “ condizionale “ ! Almeno non si offenderebbe l’intelligenza della donna e degli uomini che come me in essa crede. Se un paese si ritiene essere all’avanguardia in questione di diritti e parità, l’ Italia dovrebbe oltre che tacere anche vergognarsi, infatti ancora oggi in questo civile paese a parità di lavoro la donna prende in busta paga meno dell’uomo. Dello stesso uomo che tornando a casa la trova in ordine, la tavola apparecchiata, le mutande lavate e la camicia stirata, i bambini a letto, o i figli seguiti, oltre ciò pretenderà dalla “ donna” una buona e soddisfacente – scopata – ( me lo sia concesso), non è un paradosso? Ma lo stesso uomo avvocato, o giudice, medico, operaio, impiegato, facoltoso industriale, giornalista, etc etc ….. non prova vergogna nell’essere non riuscito a fare approvare una legge che cancelli l’onta della disuguaglianza sociale tra uomo-donna ? Sento dire ogni anno la stessa cosa : << …. La battaglia della parità dei diritti è ancora lunga… poco quello fin’ora fatto. >> E non si vergognano?!! Io non ho fatto gli auguri alla donna che amo, non l’ho portata a cena, non le ho regalato un ramo di mimosa, ma neanche un bacio perugina; credo che se si ami veramente e se la si rispetti questa donna non ci sia bisogno di istituzionale la sua giornata, perché questa è 365 giorni all’anno e non solo nei momenti di intimità o mentre si scopa pronunciare quel mitico “ ti amo “. No! Quel ti amo lo si deve dire ogni giorno con il rispetto, con l’uguaglianza, con amore, con intelligenza, così fatto è una lurida porcata. Ma non bisogna dimenticare che le donne ancora oggi nel 2016, in questa era veloce e consumistica è: mutilata, uccisa, violentata, sfruttata, prostituita, serva, schiava, venduta, umiliata. Non bisogna dimenticare che non dovrebbero esistere quei movimenti femministi in quanto inconcludenti e dissacranti. Non bisogna dimenticare che c’è una magistratura che poco o quasi niente ha fatto e sta facendo per difenderla. Non bisogna dimenticare che il primo nemico della donna è il Governo stesso, perché ancora oggi non è stato in grado di legiferare e di tutelare un bene così prezioso: la donna!