Parma e Alba da oggi sono più “vicine”

Parma e Alba insieme per valorizzare le proprie eccellenze. Tartufi e parmigiano, nebbiolo e lambusco possono ben stare insieme e fare squadra.

I due sindaci Federico Pizzarotti e Maurizio Marello hanno firmato in Municipio un un protocollo d’intesa per valorizzare il patrimonio enogastronomico di entrambi i territori, tramite nuove forme di collaborazione, che si stanno già concretizzando con tante idee e con le prime iniziative.

“La sottoscrizione di questo documento – ha dichiarato Federico Pizzarotti al momento della firma – apre al strada ad iniziative di collaborazione congiunta fra i due territori che hanno molte cose in comune. Il primo atto concreto sarà l’installazione di totem promozionali, qui per divulgare le iniziative di Alba, nella città piemontese per far conoscere Parma”.

“Il testo del protocollo – ha sottolineato il sindaco Maurizio Marello – è stato approvato all’unanimità, e questa idea della collaborazione con Parma viene molto apprezzata, anche perché potrebbe preludere ad un’offerta turistica integrata, dalla quale abbiamo entrambi da guadagnare”. Merello ha quindi invitato gli amministratori parmigiani alla Fiera del Tartufo, classificata di recente fra le 12 maggiori manifestazioni espositive italiane sull’alimentazione.

La visita sarà ricambiata – lo ha annunciato l’assessore Cristiano Casa, che da tempo sta lavorando all’accordo – in occasione di Cibus, dove Alba sarà ospite insieme alle città creative Unesco per la Gastronomia, un “club” al quale Alba spera presto di associarsi anche grazie al rapporto con la città ducale: “Eravamo concorrenti – ha ricordato Cristiano Casa – e abbiamo deciso di procedere insieme, e saremo al vostro fianco per la futura candidatura”.

L’assessore Casa ha anche annunciato l’intenzione di dare vita ad una rete di città italiane per creare un percorso del gusto di qualità certificata.

L’idea trova la piena condivisione del suo omologo Fabio Tripaldi: “L’unione fa la forza – ha detto l’assessore al turismo della città piemontese – di fare rete ce lo chiede l’UNESCO, ma ancora di più ce lo chiede il buon senso, e noi stiamo già attivamente lavorando per un percorso comune”.

In effetti ci sono tante buone ragioni per mettersi insieme.

Le due città sono caratterizzate da punte di assoluta eccellenza, a livello nazionale ed internazionale, nei settori enogastronomico ed agroalimentare, che hanno deciso di fare rete, considerando un importante fattore strategico di sviluppo territoriale la crescente valorizzazione dei propri prodotti e considerando la creatività culinaria e la cultura enologica frutto di ricerca continua, assimilazione di esperienze passate, aggiunta di esperienze nuove, nella forma, nel contenuto, nella tecnica, nei mezzi.

Il protocollo d’intesa

Il protocollo d’intesa tra Parma e Alba nasce per creare nuove sinergie fra territori ad alta vocazione gastronomica, anche in vista della candidatura di Alba come futuro membro delle “Unesco Creative Cities of Gastronomy”, riconoscimento ottenuto da Parma quest’anno, nella convinzione che in un contesto internazionale sempre più competitivo ma nello stesso tempo ricco di opportunità, fare sistema e sviluppare sinergie fra soggetti affini nelle caratteristiche e nella visione sia una scelta opportuna e necessaria, nel rispetto delle rispettive peculiarità che rappresentano anzi una ricchezza.

Parma e Alba in questo modo si riconoscono reciprocamente come interlocutori privilegiati nello sviluppo delle azioni e dei progetti finalizzati a valorizzare il prezioso patrimonio enogastronomico italiano nel mondo, supportando a vicenda le proprie particolarità e peculiarità territoriali.

Il documento firmato dai due sindaci esprime quindi la vicendevole volontà di mettere in atto forme di collaborazione e di reciproco sostegno, sviluppando azioni comuni ed integrate finalizzate a dare concretezza a questi presupposti.

In particolare, Alba e Parma valuteranno le possibili integrazioni e sinergie attuabili nell’offerta, a livello nazionale ed internazionale, di eventi, manifestazioni e programmi, non ultimo il network Unesco delle Creative Cities of Gastronomy.