Crudeltà sugli animali, alta l’attenzione della Polizia municipale di Modena sul fenomeno

Maltrattamenti e crudeltà nei confronti degli animali possono essere la spia di disagio o addirittura di forme di pericolosità sociale. Se il tema è da tempo all’attenzione del Fbi americana che nel 2016 realizzerà un apposito database di questi reati documentando che spesso la violenza contro gli animali presagisce quella su esseri umani, anche le polizie locali si stanno attrezzando in tal senso. Sicuramente perché l’alto numero di segnalazioni riguardanti il benessere animale, soprattutto quelli da affezione, cani e gatti in particolare, evidenzia una sensibilità sempre più sviluppata nella cittadinanza. Ma anche perché la violenza contro chi non ha voce, è un “evento sentinella”, può cioè essere il prologo di un comportamento criminale nei confronti dei più fragili, come bambini, donne, anziani.

Centinaia le richieste d’intervento relative ad animali, che giungono ogni anno all’Amministrazione comunale di Modena: 341 nel 2014 e 263 nel 2015; già 27 quelle giunte nei primi due mesi del 2016.

All’interno del Comando di Polizia Municipale a verificare le segnalazioni è il Nucleo di Polizia di Prossimità coordinato da un ispettore che, tra le varie competenze, segue anche quelle relative al benessere animale collaborando con l’Ufficio diritti degli animali del Comune e con l’Azienda Usl.

A Modena, di pari passo con l’aumentata consapevolezza dei cittadini, si è sviluppata anche la professionalità degli operatori che, anche attraverso formazione specifica e la partecipazione a corsi sul tema “Crudeltà su animali e pericolosità sociale”, hanno imparato a studiare il fenomeno sotto una molteplicità di aspetti.

La varietà delle segnalazioni è quindi trattata con un occhio particolare poiché è capitato che dietro al disturbo arrecato dal cane che abbaia si sia riscontrato il disagio di un anziano in difficoltà, o che il cane disturbatore sia poi stato trovato avvelenato. Alcune donne a seguito di una relazione conflittuale con il partner, hanno chiesto l’intervento della Polizia municipale perché l’ex compagno aveva usato la violenza e le minacce nei confronti dell’animale come strumento di ricatto o violenza verso l’ex compagna, in altre parole la crudeltà verso l’animale è finalizzata a colpire affettivamente o psicologicamente qualcuno.

Non è di minore rilievo l’attività che, nel medesimo ambito, vede coinvolti minori. In questo caso, l’attività della Municipale si svolge in stretta collaborazione con i Servizi sociali per la valutazione delle condizioni in cui i ragazzi arrivano a compiere simili gesti. Studi scientifici rilevano che, nel caso di maltrattamenti animali messi in atto da bambini o adolescenti, il comportamento può essere interpretato come sintomo di una situazione di difficoltà del bambino che potrebbe anche implicare incuria, violenza psicologica, fisica o essere l’indicatore predittivo di un’escalation del comportamento deviante; come a dire che la violenza esercitata su un piccolo animale serve da “palestra” per compiere altri atti di natura violenta.

“La crudeltà su animali, oltre ad essere un reato da contrastare e punire di per sé – spiegano dal Comando di via Galilei – è quindi anche un indicatore di pericolosità sociale, intendendo con tale espressione la probabilità o mera possibilità, che chi abbia maltrattato o ucciso animali, realizzi in futuro comportamenti violenti ai danni di persone. Portare alla luce la correlazione fra maltrattamento di animali e violenza interpersonale può consentire di contrastare entrambi gli abusi. Per prevenire e contrastare la violenza su donne e minori, per esempio, è fondamentale individuare tempestivamente gli indicatori predittivi e la crudeltà su animali può essere considerato uno fra i più efficaci”.