“Apollo e Dafne”, opere di Giovanni Robustelli in mostra nella Galleria Soquadro

Ragusa – Dal 19 marzo al 9 aprile la Galleria Soquadro in via Napoleone Colajanni 9 ospiterà una mostra personale di Giovanni Robustelli dal titolo “Apollo e Dafne” a cura di Susanna Occhipinti e Giuseppe Lo Magno (vernissage sabato 19 ore 19.00; visite: da lunedì a sabato, ore 9.30-13.00 e 16.30-20.00). La mostra è organizzata in collaborazione con la Galleria Lo Magno di Modica. L’artista rilegge il mito eterno di Apollo e Dafne che ha attraversato la storia dell’arte occidentale dall’antichità ai nostri giorni, affascinando e ispirando poeti, pittori e scultori. I temi dell’amore non corrisposto e irraggiungibile per il dio greco, la metamorfosi finale della ninfa in fronde e foglie di alloro, l’universo di simboli e significati sottesi all’alchimia degli opposti (odio – amore, uomo – dio, sostanza-cambiamento) trovano nei suoi acquerelli un equilibrio compositivo di forme e colori, di levità e materia, di creatività e tradizione.

«Robustelli – scrive Anna Terranova nel testo critico della mostra – sceglie la fuga, disperata per entrambi, per la preda e per il cacciatore, e l’affida quasi totalmente all’acquarello. Non c’è una narrazione degli eventi quanto momenti diversi della corsa trafelata, dei pensieri che si sprigionano dalle teste dei due e che si trasformano a loro volta in altro, inebriando e colorando i luoghi che Apollo e Dafne attraversano. Da quelle bocche aperte sentiamo urlare parole d’amore dell’uno e di paura dell’altra, oltre al respiro affannoso della corsa: è l’azione, emotiva e fisica, che li avvolge, li travolge, li trasforma perché, trafitti entrambi dalla freccia, mutano sempre, anche da fermi, sciogliendosi in emozioni».

Giovanni Robustelli (Vittoria, 1980) pittore, illustratore, sperimentatore, si è formato artisticamente a Comiso e a Genova, collaborando con gallerie d’arte, curatori e critici tra la città della Lanterna e Milano. Tra le sue mostre più recenti, l’omaggio a Carmelo Bene (“Il più cretino”, Modica, 2015) e la rilettura della Medea di Pasolini (“Il sogno di Medea”,Napoli 2015).