Roma, Archeologia nuovo tassello per la Forma Urbis. Convegno e mostra all’Ara Pacis

Tutta la Roma imperiale d’età severiana, 235 metri quadri di dettagliatissima topografia su lastre di marmo, i Fori e i monumenti ma anche le insulae con gli appartamenti e i singoli vani. E’ la Forma Urbis, grande mappa della metropoli antica incisa tra il 203 e il 211 d.C., venuta gradualmente alla luce a partire dal ‘500. Un unicum per la conoscenza della più grande capitale del mondo classico.

Da ultimo è affiorato un nuovo frammento, durante i restauri interni di Palazzo Maffei Marescotti in via della Pigna, di proprietà vaticana. Tassello di grande importanza: rappresenta l’area dell’attuale Ghetto con il Portico di Ottavia e il Teatro di Marcello. Se ne è parlato giovedì 25 all’auditorium dell’Ara Pacis in un convegno ad hoc. Il frammento – ricomposto con la lastra della Forma Urbis cui appartiene –rimane in mostra, sempre all’Ara Pacis, fino al 17 marzo.

Al lavoro insieme sulla Forma Urbis sono la Sovrintendenza di Roma Capitale (Musei Capitolini) e i Musei Vaticani, ambedue fortemente interessati alle ricerche sulla topografia della città antica e in particolare alla ricomposizione e all’analisi della Forma Urbis. Il frammento di recente scoperta è stato ceduto dalla Santa Sede in comodato d’uso a Roma Capitale, a tempo indeterminato.

Hanno aperto il dibattito il sovrintendente capitolino, Claudio Parisi Presicce, e il direttore dei Musei Vaticani, Antonio Paolucci. Intervenuti noti esperti e archeologi della Sovrintendenza.