Brescia, rapporti sessuali a pagamento con minorenni una ventina gli indagati

Arrestati con l’accusa di aver avuto rapporti sessuali a pagamento con ragazzi minorenni. L’operazione dei Carabinieri di Brescia ha interessato, oltre alla provincia di Brescia, quelle di Bergamo, Milano, Pavia, Monza e Brianza, Parma. In arresto sono finiti, tra gli altri, un allenatore di squadre di calcio giovanili e un agente di polizia locale. Per tutti l’accusa è prostituzione minorile continuata. I tre sono residenti nella Bergamasca e non si conoscevano tra loro, ma frequentavano gli stessi ragazzini conosciuti in Rete.

L’inchiesta, avviata nell’agosto dell’anno scorso dai carabinieri della Compagnia di Brescia e dalla Sezione di polizia giudiziaria,  ha consentito di identificare quattro minorenni che avevano avuto rapporti sessuali a pagamento. I ragazzi coinvolti si presentavano come maggiorenni sui social network e, una volta stabilito il contatto, gli indagati avevano con loro rapporti sessuali in luoghi appartati in cambio di regali o piccole somme di denaro.

Secondo gli inquirenti, sono stati numerosissimi gli episodi di rapporti consumati a bordo di autovetture in parcheggi di centri commerciali, in luoghi di intrattenimento e nelle abitazioni di alcuni degli indagati. Durante le perquisizioni sono stati sequestrati anche numerosi computer.

Sono una ventina gli indagati nell’inchiesta del sostituto procuratore Ambrogio Cassiani della Procura di Brescia che ha scoperto il giro di pedofilia e prostituzione minorile. Oltre alle 11 persone raggiunte da ordinanza di custodia cautelare – un’altra risulta irreperibile – e che sono ora ai domiciliari, ci sono almeno altre 10 persone indagate.