Nelle scuole milanesi primarie e secondarie di primo grado il 26,4% degli alunni è straniero
Su 95.993 bambini sono 25.386 quelli nati in altri paesi oppure figli di genitori stranieri (anno scolastico 2014-2015). A partire da un dato di fatto ormai consolidato da diversi anni, l’assessorato all’Educazione e Istruzione del Comune di Milano ha organizzato all’Acquario Civico l’incontro “Milano, città dell’educazione interculturale – La scuola tra accoglienza e successo formativo”, il terzo appuntamento nell’ambito delle iniziative previste nel programma di “Dire Fare Educare – Un percorso per Milano città educativa”, iniziato a dicembre 2015. All’incontro hanno partecipato numerosi educatori, insegnanti, dirigenti scolastici e operatori sociali.
“Milano è un modello di educazione interculturale e di integrazione scolastica per l’Italia – ha dichiarato Francesco Cappelli, assessore all’Istruzione -. Dobbiamo partire dal presupposto che la scuola multiculturale è un valore positivo che qualifica l’insegnamento e l’apprendimento. Dalle ricerche presentate oggi emerge la necessità di fare rete tra istituzioni mettendo in comune competenze e risorse. L’Amministrazione ha il dovere di lavorare in futuro sull’attrattività delle scuole che perdono iscritti italiani mettendo a disposizione più strumenti per l’integrazione e la qualità didattica”.
Durante il pomeriggio sono stati presentati alcuni dei servizi attivati sul territorio dal Comune e dall’Ufficio Scolastico Regionale – Ambito Territoriale di Milano, in collaborazione con il privato sociale, per favorire l’integrazione scolastica dei bambini e ragazzi stranieri.
Il primo servizio è costituito dai Poli Start, quattro strutture territoriali che organizzano progetti di mediazione linguistica-culturale e laboratori per bambini in età da scuola primaria e secondaria di primo grado. Da gennaio 2015 sono 1.105 i bambini neoarrivati e inseriti nelle scuole primarie e secondarie di primo grado. Di questi 560 ragazzi hanno usufruito dei laboratori realizzati dai Poli Start. Nella seconda parte dell’anno scolastico si prevede che ne ne beneficeranno altri 500 bambini circa.
Il secondo è ‘Cerco Offro Scuola’, lo sportello di orientamento scolastico del Comune per ragazzi (dai 14 ai 25 anni) stranieri arrivati a Milano per ricongiungimento familiare: da gennaio 2015 sono 325 i nuovi accolti dagli operatori che sono stati aiutati nella scelta della scuola insieme ai loro genitori.
Inoltre, durante il pomeriggio, sono stati presentati i risultati di alcune ricerche sociologiche sulla relazione tra qualità didattica e multiculturalità, sulla segregazione scolastica e sulla dispersione scolastica.
“Un contesto scolastico interculturale – ha spiegato Mariagrazia Santagati, ricercatrice della Fondazione Ismu e dell’Università Cattolica – non significa necessariamente livelli di apprendimento più bassi. Le ricerche sulle scuole con più del 30% di stranieri dimostrano che a contare oltre l’origine degli studenti ci sono fattori come il clima scolastico, lo status socio-economico e culturale delle famiglie e la presenza di progetti specifici rivolti all’inclusione”.
“La concentrazione di studenti stranieri in alcune scuole – ha detto Carolina Pacchi, ricercatrice del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico – è causata soprattutto dalla mobilità delle famiglie italiane che portano i loro figli verso le scuole private oppure pubbliche di zone più ricche o centrali e con minore presenza di stranieri. Queste scelte creano situazioni di omogeneità etnica nelle scuole frequentate dagli italiani ed esaspera le possibili criticità nelle situazione di maggiore concentrazione di studenti di origine straniera”.
“Nella scuola milanese, purtroppo, – ha detto Massimo Conte, ricercatore dell’agenzia Codici – la diversità corrisponde ancora a disuguaglianza. Nonostante gli sforzi fatti per l’inclusione per gli studenti stranieri e di seconda generazione c’è ancora un rischio sensibilmente maggiore di fallimento formativo e di dispersione scolastica rispetto agli studenti italiani”.
Durante il pomeriggio sono intervenuti alcuni dirigenti scolastici di istituti comprensivi milanesi in cui l’educazione interculturale è un dato di fatto da diverso tempo. Infine, durante l’incontro è stato presentato il progetto sperimentale ‘Incontriamo le religioni del mondo’, che si è svolto in 8 scuole primarie milanesi l’anno scorso in collaborazione con il Comune di Milano, grazie al quale le associazioni delle comunità religiose hanno spiegato agli alunni delle classi quinte le loro tradizioni culturali attraverso la loro testimonianza diretta. È stato proiettato anche un video che racconta il risultato molto positivo di questo progetto sui bambini e sulle comunità religiose: https://youtu.be/oCj1tGTCZIY.
Tutte le informazioni sui prossimi appuntamenti di ‘Dire Fare Educare – Un percorso per Milano città educativa’ sul sito http://www.comune.milano.it/wps/portal/ist/st/Dire_fare_educare .