Nuove tendenze dell’agricoltura bergamasca

Un’agricoltura sempre più terziarizzata e legata a doppio filo alla realtà del mondo agromeccanico: è quanto emerge dalle anticipazioni del “Rapporto 2015 sul contoterzismo agrario in Bergamasca”, in corso di ultimazione da parte di Confai Academy per conto di Confai Bergamo. “A fronte di una contrazione di circa il 3% del numero delle aziende agricole che figurano quali utenti dei servizi agromeccanici – osserva Enzo Cattaneo, direttore di Confai Bergamo e segretario generale di Confai Academy – nel 2015 abbiamo riscontrato una sostanziale tenuta nella superficie agraria globale dalle imprese agromeccaniche bergamasche, pari a oltre 30.000 ettari, e perfino un incremento nel numero complessivo di lavorazioni effettuate sulla stessa superficie. Si stima che a fine anno il fatturato totale del comparto agromeccanico in Bergamasco potrebbe risultare pari a circa 92 milioni di euro, in crescita del 2,2%  rispetto al 2014”. L’Osservatorio economico sta ancora elaborando i dati a disposizione, ma le prime interpretazioni andrebbero nella direzione di un rafforzamento del fenomeno della cosiddetta agricoltura in outsourcing o terziaria. “Anche nella nostra provincia si riscontra la tendenza ad un sempre maggiore ricorso alla cosiddetta agricoltura di servizio, propria dei principali sistemi agricoli europei ed extra-europei – fa notare Leonardo Bolis, presidente provinciale e nazionale di Confai -. Oserei dire che emerge con sempre maggiore evidenza il fenomeno del contoterzismo all inclusive: assistiamo di fatto alla progressiva chiusura dell’attività d’impresa da parte di un certo numero di piccoli e medi proprietari terrieri, che successivamente affidano le proprie superfici ad imprese contoterziste, affinché queste realizzino una gestione completa dei terreni, dalle lavorazioni alla raccolta, inclusa la commercializzazione dei prodotti e la pianificazione delle scelte colturali per i successivi cicli produttivi”. La crescente richiesta di pacchetti di servizi ‘tutto compreso’ da parte dei proprietari di piccoli e medi appezzamenti, impossibilitati a detenere in proprio un oneroso parco macchine agricolo, induce gli stessi agromeccanici a incrementare gli investimenti in tecnologia ed innovazione, nonostante la congiuntura economica. Tali investimenti, peraltro, generano quale evidente esternalità positiva, una maggiore sostenibilità ambientale della stessa attività agricola. “Da qualche tempo – conclude Bolis – si assiste infine ad un trend relativamente nuovo: aumenta il numero delle aziende contoterziste che, a loro volta, si avvalgono servizi di altre aziende agromeccaniche. Si tratta di una tendenza alla specializzazione del contoterzismo, per cui alcuni imprenditori agromeccanici esternalizzano alcune operazioni verso colleghi specializzati in certi ambiti, al fine di offrire il miglior livello possibile di servizio ai clienti che richiedono prestazioni all inclusive”.