Scuola, presentate a Potenza le proposte della Uil

La legge sulla scuola approvata dal Governo presenta, nella sua applicazione concreta, molti punti critici. Li abbiamo messi in evidenza a più riprese, ne abbiamo prefigurato gli effetti, ora siamo più che mai convinti che occorre porre rimedio agli errori di questa legge, piena di rigidità, scritta da chi non conosce la scuola e ne ignora la vitale complessità democratica. Abbiamo ribadito in ogni sede la nostra contrarietà: al Parlamento, nelle audizioni, al ministero, nelle iniziative pubbliche, nelle manifestazioni, nelle assemblee nelle scuole. E ora andiamo a ribadirlo anche nei banchetti del PD – commenta VITINA GALASSO | segretaria della UILSCUOLA di BASILICATA presentando l’iniziativa promossa dalla Uil Scuola nel fine settimana. Siamo convinti che cambiare la legge non solo è possibile ma è necessario – spiega VITINA GALASSO. Le contraddizioni della legge approvata dal governo sono sopite, ma non risolte. Intendiamo riportare l’asse della discussione nel merito – afferma VITINA GALASSO. Assistiamo ad una sorta di valutazione a spanne, che anticipa gli effetti di scelte sbagliate della 107: una babele infinita. Il problema più grave che si vive nella nostra Basilicata, e che da sempre abbiamo denunciato, è quello del’emigrazione “forzata” di molti docenti lucani, che si troveranno ad insegnare lontani da casa e dagli affetti e che spesso insegneranno una disciplina per loro nuova e con la quale non si sono mai misurati sul campo. Di contro stiamo assistendo in questi giorni alle assunzioni in fase C che continuano a segnare un solco profondo tra coloro che negli anni si sono impegnati ed anche sacrificati per la scuola, raccogliendo anno dopo anno un consistente punteggio e sono rimasti nelle GAE o stanno preparandosi a partire per province lontane, e coloro che sono stati assunti, magari nella scuola sotto casa, senza aver mai messo piede in un aula. Non hanno idea – continua VITINA GALASSO – degli effetti concreti delle norme approvate. E’ un sistema che non può funzionare. Non si deve guardare ‘il dito ma la luna’. Speriamo chi ha la responsabilità politica di questo Paese, se ne accorga e si fermi, almeno per una riflessione pacata ed attenta e, se occorre, con una fase sperimentale.