Vicenza, all’Astra motus con MDLSX Silvia Calderoni esplora l’identità oltre il genere

Acclamato da pubblico e critica come un capolavoro, definito coraggioso ed estremo, sconvolgente e sincero, forte ed emozionante: dal debutto la scorsa estate al festival Santarcangelo dei Teatri, per l’ultimo lavoro di Motus, l’applauditissimo “MDLSX”, è stata una pioggia di consensi. Fino alla notizia, proprio di questi giorni, della nomination ai Premi Ubu 2015 come migliore attrice per la protagonista Silvia Calderoni. Tutto questo mentre lo spettacolo ha già spiegato le ali di una tournée che lo porterà fino a New York, oltre che a Oslo, Parigi e nei principali centri del contemporaneo in Italia. Tra questi il Teatro Astra di Vicenza, che si prepara ad accogliere la storica compagnia romagnola giovedì 26 novembre (ore 21) all’interno della rassegna “Terrestri 15/16”, curata da La Piccionaia Centro di Produzione Teatrale per il Comune di Vicenza con il sostegno diMinistero dei Beni Culturali, Regione Veneto, Provincia di Vicenza, Circuito Teatrale Arteven e Askoll. Lo spettacolo fa anche parte di “Corpo a corpo”, il nuovissimo cartellone dedicato alla danza e al teatro visivo nato dalla collaborazione tra i tre teatri Comunale, Astra e Bixio.

Diretto da Enrico Casagrande e Daniela Nicolò, fondatori nel 1991 a Rimini della compagnia che è da allora tra gli esponenti di punta del teatro di ricerca nazionale e non solo (tra gli altri riconoscimenti, Premio Ubu 1999), lo spettacolo segna l’inizio di un’esplorazione sui confini, nuova tappa del percorso politico di Motus. Dopo i corali “Alexis. Una tragedia greca” e “Nella tempesta”, già all’Astra nel corso delle passate stagioni, protagonista assoluta del palcoscenico sarà questa volta Silvia Calderoni, da dieci anni attrice-icona della compagnia e per la prima volta anche autrice della drammaturgia insieme a Daniela Nicolò. Una performer giovane e già pluripremiata (Premio Ubu 2009, Marte Award 2013 come migliore attrice, premio Elisabetta Turroni 2014, premio Virginia Reiter 2015 come miglior attrice italiana under 35) che si avventura questa volta in un viaggio teatrale alla ricerca della propria identità, al di là degli stereotipi e dei pregiudizi. Una confessione intima a partire dall’infanzia e dall’adolescenza, fino alla scelta di mettere in gioco il proprio corpo e di esporre senza riserve la propria androginia, ma anche una riflessione politica sull’affermazione della propria sessualità e sulla libertà di assumere o meno una precisa identità di genere. E ancora, una playlist di musiche e immagini per una perfomance in cui, come sempre in Motus, il linguaggio audio-visuale, quello corporeo e quello narrativo sono continuamente ibridati tra loro attraverso l’uso del corpo e della parola accanto a video, computer e luce al laser.

“MDLSX è un ordigno sonoro – spiegano i registi – un esperimento dall’apparente formato dj/vj set, un inno lisergico e solitario alla liberà di divenire, al gender b(l)ending, all’essere altro dai confini del corpo, dal colore della pelle, dalla nazionalità imposta, dalla territorialità forzata, dall’appartenenza a una patria. Uno spettacolo che tende verso la fuoriuscita dalle categorie – tutte, anche quelle artistiche – e che oscilla sulla confusione tra fiction e realtà”.

Nella performance collidono infatti brandelli autobiografici della protagonista ed evocazioni letterarie dal caleidoscopico universo dei manifesti queer, da Judith Butler coi suoi “Questione di genere” (2013) e “La disfatta del genere” (2006) a Donna Haraway con “Manifesto Cyborg” (1995) passando per Paul Beatriz Preciado e il suo “Manifesto contro-sessuale” (2002). E proprio una citazione dal “Manifesto animalista” del filosofo spagnolo è diventata per Motus il sigillo di questo lavoro: “l’impossibile arriverà e l’inimmaginabile è inevitabile”.

Biglietti: intero 15 euro, ridotto 12 euro. Per gli abbonati dei teatri Comunale e Bixio ridotto speciale € 7. Ancora disponibili gli abbonamenti a 5 spettacoli a scelta libera (intero 65 euro, ridotto euro 55).