Milano, si indaga sull’accoltellamento di Nathan Graff

Il ferito è Nathan Graff, israeliano. Si tratta del genero di un rabbino di origine afghana, Hetzkia Levi. Le prime indicazioni raccolte tra i membri della comunità ebraica davano l’aggressore come presumibilmente di origine araba. L’aggressione è avvenuta in via San Gimignano al civico 14. E’ stata una donna a chiamare la Polizia. Alcuni residenti hanno detto inoltre di aver sentito l’aggressore urlare due volte “ti ammazzo”, in italiano. Sul movente, al momento, non ci sono elementi chiari. La Polizia è al lavoro per ricostruire l’episodio e raccogliere immagini della telecamera di sorveglianza della zona che dovrebbe aver ripreso la fuga.

Il ferito stava tornando da fuori Milano, dove lavora in un’azienda vinicola. Era appena sceso da un taxi e aveva con sé un trolley. L’aggressore gli è andato addosso e l’uomo ha cercato di difendersi respingendolo con le due mani, senza riuscirci. Colpito, è caduto per terra e l’aggressore ha infierito su di lui colpendolo ripetutamente. Uno dei testimoni lo ha visto e ha cercato di intervenire. Nella colluttazione l’aggressore ha perso il passamontagna e l’hanno visto in faccia. Ad attenderlo ci sarebbero stati altri due uomini, con i quali è poi scappato in macchina. Tanta la preoccupazione tra i conoscenti, sicuri che l’uomo sia stato colpito solo perché ebreo.

Il co-presidente della comunità Milo Hasbani ha fatto visita al ferito. “Siamo vicini al giovane e alla sua famiglia – si legge sul sito ufficiale della comunità mosaico-cem.it – e confidiamo si tratti di un episodio isolato. Le misure di sicurezza saranno rafforzate”.

Sull’episodio è intervenuta anche la presidente della comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello: “Esprimo tutto lo sgomento della comunità ebraica per il ferimento del cittadino italiano di religione ebraica ferito a Milano. L’uomo fortunatamente non è grave. Dobbiamo costatare che l’appello dell’Isis di colpire gli ebrei ovunque si trovino purtroppo sta facendo proseliti”.