Milano città antimafiosa, la cultura della legalità si impone sulla criminalità

Un laboratorio contro l’illegalità fatto dalle istituzioni, dalla magistratura, dalla società civile e soprattutto dai più giovani, le ragazze e i ragazzi delle scuole milanesi, anch’essi chiamati a far parte del grande movimento cittadino contro le mafie.

Milano ribadisce, nel giorno di inaugurazione del 4° Festival dei Beni confiscati alle mafie, da Casa Chiaravalle, l’immobile più grande mai confiscato, che il vento è cambiato, che la cultura per la legalità è ormai un’onda che porta con sé moltissime realtà e che, dopo anni di immobilismo e silenzio, ha mostrato quanto la criminalità organizzata si sia radicata sul territorio, ma anche quanto questa città abbia fatto togliere spazio e influenza alla criminalità organizzata, trasformando i loro beni in luoghi di aiuto e inclusione sociale. Lo hanno ricordato tra gli altri, il Sindaco Giuliano Pisapia e l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino parlando ad un centinaio di alunni delle scuole milanesi.

“Arriviamo al quarto Festival potendo dire che Milano è una città antimafiosa – ha detto l’assessore Majorino -. Ciò non significa pensare che non esistono più mafiosi sul nostro territorio ma significa che istituzioni e associazioni civiche e culturali sono in prima linea per sconfiggere la criminalità. La cultura della legalità va consolidata attraverso un’azione quotidiana, un’operazione di verità su cosa è successo a Milano negli anni passati. Per questo dobbiamo dire che anche a Milano ci sono state azioni criminali e che c’è sempre il rischio di infiltrazioni mafiose in ogni ambiente. Ma con ancora più forza e con l’apporto di tutti dobbiamo affermare che attraverso una buona esperienza di gestione dei beni e dei luoghi confiscati alla criminalità organizzata, e grazie ad un sempre vivo dibattito culturale quotidiano, si può dare una mano alle Forze dell’Ordine per far sì che Milano tutta faccia la sua parte e sia sempre di più una città antimafiosa”.