Roma, lite al Testaccio pescivendola aggredisce la venditrice di prodotti vegani

E’ successo tra i banchi del popolare mercato di Testaccio a Roma. Una banchista vegana è stata aggredita da una pescivendola. La denuncia viene resa nota dalla Lega anti vivisezione che esprime al sua solidarietà alla proprietaria del box 83 “Vegan Store” al nuovo mercato di Testaccio.

La donna pare avesse già avuto screzi con il box dirimpettaio, una salumeria, e il clima con gli altri venditori non era dei migliori a causa dei volantini esposti che incoraggiano l’adozione di una alimentazione vegana. “Ad aggredire Barbara sarebbe stata, a sorpresa, una pescivendola con la quale mai aveva avuto problemi, la donna ha anche danneggiato vari prodotti facendoli cadere”, spiegano dalla Lav.

David Nicoli, responsabile LAV Roma, stigmatizza l’aggressione. “Giungere a vessare e aggredire chi ha una regolare attività commerciale di prodotti vegani è estremamente grave e intollerabile. Dal momento che questo fatto esecrabile è avvenuto in un mercato comunale, chiediamo al Commissario prefettizio Tronca di testimoniare concretamente solidarietà all’aggredita”.

Gli Animalisti italiani onlus ritengono che la quale la colpa di Barbara, titolare del banco Vegan Store 83 del mercato di Testaccio, è quella di servire spiedini di seitan e verdure e di imbottire i panini con il tofu in sostituzione del più comune affettato. “Guarda che ho visto che vieni a lavoro in bici. Stai attenta, ti squarcio le gomme e ti gonfio pure”. Sono solo alcune delle minacce che la donna ha subito. Animalisti Italiani Onlus esprime massima solidarietà e vicinanza a Barbara, che da quest’estate esercita la sua attività di banchista presso il noto mercato romano e che è stata aggredita da altri esercenti che, evidentemente, considerano ciò che è diverso e che offre un’alternativa di scelta al consumatore come un qualcosa che possa minacciare incassi e giro di clientela.

“Il mercoledì appena trascorso, sono arrivati a mettermi le mani in faccia” denuncia la donna che non è intimorita. “Ringrazio chi mi è stato vicino e chi continua a passare a trovarmi per vedere come sto e non farmi sentire sola. In un altro Paese, sebbene tutti gli Stati abbiano le loro falle, probabilmente non sarebbe accaduto”.