Quello al seno è uno fra i tumori diagnosticati con maggiore frequenza nelle donne

Un problema sempre più spesso risolto completamente con la chirurgia, ma che in alcune donne (20–30%) può comportare manifestazioni della malattia sulla pelle, con risvolti negativi anche per la psiche della paziente.

Per trovare una soluzione a questo problema e ai conseguenti danni psicologici, si sono uniti 13 centri medici italiani d’eccellenza. I risultati di questo studio, chiamato Gisel, sono positivi e incoraggianti con una scomparsa delle lesioni sulla pelle nel 68% dei casi. Percentuale che sale all’80% se le lesioni vengono trattate precocemente, ovvero, lesioni di dimensioni inferiori ai 3 cm.

Pubblicato lo scorso agosto, Gisel è stato selezionato dagli editor di Annals of Surgical Oncology come uno dei più rilevanti del 2015 e verrà pubblicato in una edizione speciale online della rivista, che uscirà nel mese di dicembre.

I centri coinvolti sono fra i più importanti in Italia e percorrono tutto il nostro Paese da Nord a Sud: si va dall’Istituto dermatologico San Gallicano, all’Università la Sapienza di Roma, l’Irccs Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, la Seconda Università di Napoli e l’Istituto Nazionale Tumori “Pascale” di Napoli, all’Ospedale Oncologico di Cagliari, passando per l’Istituto Iov di Padova, l’ospedale le Molinette di Torino, il Centro Catanese di Oncologia, la fondazione Campanella di Catanzaro, l’Istituto dei Tumori di Bari.

Anche l’Irccs Crob lucano, che rientra nella rosa degli Istituti nazionali che utilizzano l’elettrochemioterapia, ha partecipato allo studio Gisel condotto per la struttura dal dott. Tommaso Fabrizio direttore dell’Unità Operativa di Chirurgia Plastica. “Lo studio multicentrico retrospettivo” racconta Fabrizio “ha esaminato i dati raccolti su 125 pazienti con metastasi cutanee da carcinoma mammario sottoposte ad elettrochemioterapia tra il 2010 e il 2013 e ha evidenziato come questa sia una valida terapia mirata al controllo della malattia cutanea in pazienti con tumore al seno di piccole dimensioni e in assenza di metastasi viscerali, inoltre, nelle pazienti che avevano riportato una risposta completa al trattamento è stato riscontrato un controllo duraturo della malattia a livello locale”.