Messina, rubinetti a secco per almeno quattro giorni

Grave emergenza idrica nella Città dello Stretto determinata dal dissesto idrogeologico della collina di Calatabiano in cui ricade la condotta del Fiumefreddo. Bloccata da mercoledì la maggiore fornitura d’acqua di cui Messina dispone e che copre oltre l’80% del fabbisogno. Non appena l’acqua è stata reimmessa nella tubazione appena saldata, le tensioni del terreno in frana sotto cui scorre l’hanno spostata, al punto da causare perdite d’acqua. Si è dovuto subito svuotare la condotta a tutela dell’abitato di Calatabiano posto ai piedi della collina di Piraini.

I tecnici dell’Amam hanno calcolato che per rendere sicura la condotta ci vorranno ulteriori lavori della durata di almeno 4-5 giorni e ne passeranno altrettanti con i rubinetti a secco per i messinesi. Solo una minoranza può beneficiare del vecchio acquedotto della Santissima o di qualche pozzo.

I soggetti coinvolti nell’emergenza valutano, intanto, la possibilità di realizzare, a monte dell’abitato di Alì, un bypass che colleghi la condotta del Fiumefreddo a quella dell’acquedotto dell’Alcantara che un tempo contribuiva a rifornire d’acqua Messina. Il tempo necessario a questo intervento, che recupererebbe alla città l’essenziale risorsa delle acque del fiume messinese Alcantara, non è ancora definibile. Sarebbe una soluzione importante ma solo parziale e dai tempi più lunghi rispetto alla nuova e difficile messa in sicurezza “da 4-5 giorni” sulla collina di Calatabiano.

Il sindaco Renato Accorinti ha preannunciato ieri sera, durante la conferenza stampa tenuta insieme ai vertici dell’Amam, che chiederà allo Stato e alla Regione un sostegno e, se possibile, la dichiarazione dello stato di calamità ed urgenza.