Vaprio D’Adda, corteo di solidarietà per Francesco Sicignano

“Non volevo che morisse”. Così Francesco Sicignano, il pensionato di 65 anni, che ha ucciso il ladro che si è introdotto in casa sua. I Carabinieri hanno trovato nella villetta una torcia accesa, elemento che potrebbe confermare la tesi dell’uomo di 65 anni che ha dichiarato di avere sparato dopo essersi trovato davanti una sagoma nera con una torcia in mano. Un corteo è sfilato sotto casa del pensionato. Al canto dell’Inno di Mameli da parte dei suoi concittadini, Francesco Sicignano e la sua famiglia sono usciti sul balcone a salutare e ringraziare. Il corteo di solidarietà era capeggiato da Riccardo De Corato e Carlo Fidanza di Fratelli D’Italia. “Sei uno di noi”, ha urlato la gente al sessantacinquenne, poi l’inno a squarciagola e un lungo applauso.

Il fatto è accaduto nella notte tra lunedì e martedì a Vaprio D’Adda, nell’area metropolitana di Milano. Sul posto, una palazzina in via Cagnola, sono intervenuti i Carabinieri di Vimercate e del Comando provinciale di Monza. A chiamare i militari è stata una vicina. Ha riferito che sua figlia, rincasando intorno all’1.30 di notte, aveva visto due o tre persone scavalcare il muro di cinta della villetta a fianco. Quando i militari sono arrivati sul posto si era appena consumata la tragedia. Il padrone di casa, Francesco Sicignano, 65 anni, che abita al terzo piano, ha raccontato che, svegliato dai rumori, ha preso la sua pistola, regolarmente detenuta, si è alzato e si è trovato davanti nel buio una sagoma che gli veniva incontro puntandogli qualcosa addosso, probabilmente una torcia. Allora ha sparato un colpo. Poi è uscito sul balcone e ha sparato altre due volte, in aria, vedendo in giardino altre ombre fuggire. Quindi, rientrando, ha trovato il corpo a terra del primo ladro e ha cercato di soccorrerlo, mentre la nuora chiamava 118 e Carabinieri. Il giovane, che dimostra un’età approssimativa di 25-28 anni, era entrato dalla porta-finestra, dopo essersi tolto le scarpe e aver infilato dei calzini sulle mani per non lasciare impronte.

Francesco Sicignano, ex commerciante di strumenti musicali in pensione, è stato interrogato dai magistrati della Procura di Monza in caserma. Ha detto di essersi procurato l’arma, una calibro 38 semiautomatica, dopo aver subito diversi furti in casa. “Da agosto ad oggi, che io sappia, i ladri sono entrati da lui quattro volte – conferma una vicina di casa -. Sono brave persone, lui aveva da poco perso la madre e in casa ci sono dei bambini. Anche io avrei preso una pistola e avrei sparato, se fossi stata al posto suo”.

I Carabinieri hanno trovato una denuncia di Sicignano per un furto subito qualche anno fa. “Mio padre sta bene, stiamo tutti bene. Per il momento non mi sento di dire altro”, ha riferito il figlio.