Bianzone, due imprenditori indagati per gestione illegale di rifiuti

I due devono rispondere di gestione illegale di rifiuti finalizzata allo smaltimento illegale e per cambio di destinazione d’uso di un terreno e di un immobile da agricolo a industriale. Dopo gli accertamenti del comando Stazione della Forestale di Tirano, competente per territorio, in collaborazione con i colleghi di Bormio e Sondrio, sono scattati i sequestri dell’area di circa 7 mila mq, sulla quale gli uomini del vice questore Andrea Turco hanno rilevato la presenza di rifiuti per i quali non c’era l’autorizzazione, oltre alla porzione di fabbricato presso la quale erano in corso le modifiche per trasformarla in carrozzeria-gommista.

L’indagine, coordinata dal sostituto procuratore Giacomo Puricelli, ha preso le mosse dall’osservazione a Bianzone, da parte di alcuni Forestali, del posizionamento di auto da riparare depositate su una superficie agricola. Trasmessa una dettagliata relazione al pm, quest’ultimo ha dato il via libera all’accesso, al termine del quale gli operatori hanno domandato al magistrato di poter procedere con il sequestro preventivo dell’area. Il dottor Puricelli ha accolto la richiesta, presentando a sua volta al gip Fabio Giorgi la domanda per apporre i sigilli. Il giudice ha considerato valide le motivazioni addotte, disponendo l’esecuzione del sequestro con apposita ordinanza.

Per poter affermare se ci sia stato smaltimento abusivo, ad esempio, di oli e idrocarburi in un costruendo piazzale si dovrà attendere l’esito degli esami del terreno di proprietà di una società del settore edile. Nel corso dell’ispezione gli agenti hanno notato lo stoccaggio di rifiuti per il cui deposito non c’era alcuna autorizzazione.

Denunciati alla Procura il legale rappresentante della società di costruzioni e il titolare della carrozzeria, quest’ultimo in concorso col primo per smaltimento fuorilegge, ed entrambi per il cambio di destinazione d’uso del terreno e dell’immobile.