Roma, Case del Comune controlli in aumento. Trovati 743 abusivi

Prosegue e s’intensifica il lavoro dell’unità anti-truffe messa in piedi dal Campidoglio per stanare abusi e illeciti nel settore delle case popolari e a canone agevolato. Ora, annuncia Palazzo Senatorio in una nota, la task force verrà ulteriormente rafforzata. Intanto nel mirino sono finiti 743 occupanti abusivi o senza titolo, perché proprietari di altre case o con redditi oltre le soglie previste. Dei 743 casi, 320 riguardano immobili di proprietà capitolina e 423 si riferiscono ad alloggi popolari. Concluso l’iter amministrativo conseguente all’accertamento dei fatti, scattano le procedure di sgombero. “Il dossier”, afferma il Campidoglio, “è a disposizione delle autorità inquirenti”. Immediate le ricadute positive: “Grazie a queste operazioni di recupero”, sottolinea la nota di Roma Capitale, “è stato possibile, parallelamente, intensificare il ritmo di assegnazione di alloggi popolari a chi davvero ne ha diritto”. Negli stessi mesi in cui emergevano occupazioni abusive e vendite sottobanco – informa ancora il Campidoglio – “molti stabili sequestrati alle cosche sono stati assegnati al Comune e prontamente destinati a progetti di pubblica utilità”. Un lavoro complesso, data la mole del patrimonio immobiliare comunale destinato all’edilizia residenziale pubblica. Un impegno “che l’amministrazione capitolina intende portare a termine con trasparenza, imparzialità e perseveranza, per restituire giustizia sociale e pari opportunità a tutti i cittadini meno fortunati”. La task force fa perno su tre Assessorati (Bilancio – Politiche Sociali, Casa, Emergenza Abitativa – Legalità e Trasparenza). Il suo braccio operativo è il gruppo Politiche Abitative della Polizia Locale, destinato a venir potenziato. Il lavoro parte dall’incrocio dei dati su redditi reali e proprietà degli affittuari, per verificare il possesso dei requisiti necessari all’assegnazione di un alloggio pubblico. Per questo c’è anche un’intesa con la Guardia di Finanza, nel cui ambito è stata richiesta “una collaborazione più stringente”, per mandare avanti “i necessari controlli sui patrimoni delle famiglie assegnatarie”.