Consegnate le Elle del Lucania Film Festival 2015

Metti una sera di agosto un regista, un attore e una sceneggiatrice. Sulle loro teste le stelle, sotto i loro piedi i calanchi, alle spalle la facciata di un’antica Chiesa Madre, davanti ai loro occhi un numerosissimo pubblico di tutte le età. E’ un fotogramma della giornata clou del Lucania Film Festival 2015, che si è concluso giovedì 13 agosto con la consegna delle ambite “Elle” ai corti vincitori, dopo aver ospitato, mercoledì 12 agosto, un super talk sul cinema, con il regista Giovanni Veronesi, l’attore Elio Germano e la sceneggiatrice Silvia Scola, figlia del grande maestro Ettore.

“L’alfabetizzazione cinematografica del pubblico, in Italia, non esiste più. I giovani non sanno chi è Nino Manfredi o Ettore Scola, perché in televisione non si trasmettono i loro film. Quindi ben vengano manifestazioni come questa di Pisticci, che assolvono a tale funzione”. Sono parole di apprezzamento quelle che ha riservato al LFF il pluripremiato “giovane favoloso”, ospite di punta – insieme al regista di Manuale d’amore e Italians – di una XVI edizione ricca di incontri, eventi speciali e occasioni per parlare della settima arte, ma non solo. “Gli organizzatori di festival sono dei veri e propri eroi”, ha aggiunto Veronesi, che ha attraversato per due giorni i luoghi del LFF.

Alla moviola dell’evento di Allelammie scorrono, accanto alle proiezioni dei film in concorso, le immagini di ritornanti temporanei (Carmine Cassino), che raccontano di come riescono a portare il cinema lucano nel mondo; le visioni virtuali ed immersive dei Google Cardboard, semplici scatole di cartone che hanno regalato nuovi occhi al pubblico; le incursioni inaspettate di Paride Leporace, direttore della Lucana Film Commission, che annuncia da Pisticci il prossimo bando regionale di sostegno alle produzioni cinematografiche; il live teatrale del “Canto del pane”, il cameo di Giuseppe Marco Albano, tornato al festival con un David di Donatello, assieme all’altro regista lucano, Nicola Ragone, forte di un Nastro d’Argento. I due, grazie al sostegno di Rabite Servizi Turistici e Matera Balloon Festival, hanno volato in mongolfiera, all’alba dell’ultimo giorno di festival, sui calanchi di Pisticci. Ancora, i momenti emozionanti della cerimonia di premiazione e infine, le immagini danzerecce del tradizionale concerto di chiusura, quest’anno affidato al quartetto del romano Antonio Sorgentone.

A ogni spettatore, l’onore di montare il suo personale LFF, perché, come ha precisato il direttore artistico Rocco Calandriello, “il più longevo festival di cinema in Basilicata non appartiene solo ad Allelammie ma è ormai diventato un patrimonio di comunità”. A ciascuno l’onere di rappresentare e lanciare il proprio messaggio, attraverso le immagini di un festival che dà spazio ai confronti orizzontali senza la pretesa di fornire risposte uniche e definitive. Sarà quello del regista il lavoro più bello del mondo, come ha affermato Veronesi, o quello di sceneggiatore, come ha controbattuto Scola? Bisogna esplorare nuove frontiere fuori dall’Italia o restare, accettando in eredità il patrimonio faticosamente costruito e valorizzato da chi, meno giovane, ha già fatto la sua scelta? La Basilicata è un #luogoideale, come va raccontando il blogger Sergio Ragone, o un posto a cui guardare con serena malinconia da un altrove?

“Nonostante i paradossi e le mille difficoltà che, come nuvole minacciose, si formano ogni anno sul cielo del LFF, siamo nuovamente riusciti a portare la nave in porto”, ha concluso con soddisfazione Massimiliano Selvaggi, coordinatore generale della manifestazione. Un sole a catinelle ha illuminato la XVI edizione del primo festival di cinema nato in Basilicata, che tornerà l’anno prossimo con il suo inconfondibile marchio di fabbrica, l’informalità e l’intimità.