Bologna, protocollo d’intesa per prevenire e contrastare i furti di biciclette

Mettere in atto una strategia complessiva e coordinata di prevenzione e contrasto del furto e della ricettazione di bici a Bologna, grazie all’impegno congiunto di forze dell’ordine, enti locali, associazionismo e cittadini, in un’ottica di sicurezza partecipata: è l’obiettivo del Protocollo d’intesa per il contrasto ai furti di biciclette, il primo del genere in Italia, che è stato presentato e firmato a Bologna dal Prefetto Ennio Sodano, dall’assessore comunale alla Mobilità Andrea Colombo e dalla presidente della Consulta della bicicletta Simona Larghetti.

Il protocollo, della durata sperimentale di tre anni, servirà a contrastare più efficacemente il mercato nero delle bici rubate, potenziando e mettendo a sistema le azioni preventive e repressive di competenza delle diverse istituzioni e stimolando la collaborazione civica dei cittadini, per dare insieme risposte concrete a un problema molto sentito dalla comunità dei ciclisti bolognesi e dagli operatori economici del settore. I furti di bici, infatti, colpiscono una città in cui le due ruote, cresciute del +30% in tre anni e arrivate a rappresentare il 10% della mobilità urbana, sono sempre più un mezzo di trasporto usato ormai trasversalmente per gli spostamenti quotidiani da professionisti, lavoratori, pensionati, studenti e turisti.

Un’indagine statistica sui furti di bici, promossa nel 2014 dall’associazione L’Altra Babele con oltre 1.300 questionari, mostra che ben il 50% degli intervistati ha subìto almeno un furto (4 su 5 in luogo pubblico e il 57% in pieno giorno), ma solo il 24% ha fatto denuncia (pur in crescita rispetto al 16% di tre anni prima) e solo il 12% ha ritrovato la bici. Tra le contromisure più richieste, maggiori controlli di polizia contro i ricettatori (51%), insieme alla sensibilizzazione culturale dei potenziali clienti (36%), visto tra l’altro che 1/3 degli intervistati non sa che anche acquistare è reato e che un 18% ammette perfino di aver comprato una bici rubata.

Il protocollo individua sei ambiti principali di azione, stabilendo per ciascuno una serie di impegni dei diversi soggetti firmatari:

  • Sensibilizzazione, per agire preventivamente sul piano culturale, trasmettendo il disvalore sociale e penale del mercato di bici rubate e stimolando il senso civico delle persone. Le associazioni della Consulta organizzeranno campagne di comunicazione, flash mob e altre iniziative, per invitare i cittadini a utilizzare catene e lucchetti adeguati, a marchiare le bici, a comprare solo mezzi di provenienza lecita, a presentare sempre denuncia in caso di furto, a chiamare subito il 112 ogni volta che si assiste in diretta a furti o ricettazioni.
  • Promozione dell’acquisto e noleggio legale di bici, per offrire opportunità facili ed economiche ma rispettose delle regole, così disincentivando il ricorso al mercato nero. Sarà rafforzata l’iniziativa delle aste di bici usate a basso costo, destinando ad essa le due ruote abbandonate e recuperate in città (oggetti smarriti, rimozioni, ferrovie, etc.), verrà creata e promossa una rete “certificata” dal Comune di negozi di riparazione, vendita e noleggio, e sarà incentivato l’acquisto di bici elettriche (con bonus di recente rifinanziati).
  • Marchiatura antifurto, fondamentale per dissuadere i ladri, avere la certezza della proprietà del bene e restituire facilmente la bici ritrovata dopo un furto. Il Comune si impegna ad ampliare l’offerta del servizio di marchiatura Securmark con un prezzo scontato di soli 5 euro, le associazioni a pubblicizzare questa opportunità tra i ciclisti e i negozianti di bici, le forze dell’ordine a diffondere la conoscenza di questo sistema e del relativo database nazionale negli uffici di ricezione denunce e investigativi formando gli operatori.
  • Sosta sicura delle biciclette negli spazi sia pubblici che privati: il Comune avrà il compito di installare 1.500 nuove rastrelliere su strada a partire dal centro storico, in posti segnalati anche dalle associazioni; di favorire il parcheggio, più sicuro, dentro i cortili condominiali, fornendo gratuitamente rastrelliere ai privati e modificando i regolamenti edilizio e d’igiene per rendere sempre possibile la sosta interna delle bici; e di mettere a disposizione propri immobili inutilizzati per soggetti interessati a creare depositi custoditi.
  • Attività preventive e di contrasto: le forze dell’ordine metteranno in campo servizi di controllo del territorio, anche in borghese, mirati a contrastare in specifico questi fenomeni, adegueranno sempre più i propri pronti interventi in base alle segnalazioni di furti e ricettazioni di bici in atto arrivate dalla cittadinanza alle centrali radio operative, svilupperanno per la prima volta una mappa georeferenziata degli episodi per meglio indirizzare l’attività investigativa. Il Comune, oltre a contribuire ai controlli con la Polizia municipale, rinnoverà tecnologicamente e amplierà il sistema di telecamere di videosorveglianza. Le associazioni della Consulta, infine, incoraggeranno i cittadini a contattare il 112 ogni qualvolta  vedano ladri o ricettatori all’opera e collaboreranno tramite i volontari ad attività di monitoraggio e raccolta di informazioni utili alle indagini, come accaduto proficuamente anche di recente.
  • Aumentare l’abitudine dei cittadini a fare denuncia dei furti subìti, anche semplificando e velocizzando le modalità per presentarla. In quest’ottica, sarà predisposto un modello-tipo di denuncia per furti di bici per rendere più facile e rapida la compilazione; sarà pubblicizzato il servizio di denuncia on-line di Polizia e Carabinieri già esistente, usando almeno a fini investigativi anche le denunce non finalizzate di persona; e gli operatori degli uffici di ricezione denunce riceveranno una formazione specifica sui furti di bici.