Potenza, inadeguata ed insufficiente l’ipotesi di ristrutturazione degli uffici regionali

E’ quanto si legge in una nota di FP CGIL diffusa dopo la prima riunione della delegazione trattante convocata dopo le elezioni delle nuove RSU di Giunta e Consiglio. Più che una proposta di riorganizzazione, tra l’altro già approvata dalla Giunta Regionale prima che si consumasse il confronto sindacale, – si legge nella nota – si tratta di un semplice riassetto organizzativo finalizzato prevalentemente a strutturare il neo Dipartimento SUA-RB e che, al netto di qualche timido accorpamento di alcuni uffici, lascia sostanzialmente invariato l’attuale modello organizzativo. Al momento di una vera riorganizzazione dei dipartimenti, degli incarichi e delle funzioni e, soprattutto della valorizzazione delle professionalità interne non c’è ancora nessuna traccia. FP CGIL ha ribadito l’urgenza e la necessità di procedere con la definizione di un nuovo organigramma regionale che, oltre a dover coinvolgere sia gli uffici della Giunta che del Consiglio, laddove è necessario procedere al superamento di uffici “duplicati” mediante un loro accorpamento (uffici che con il ruolo unico non hanno più senso di esistere in tandem, come ad esempio l’ufficio del personale, l’ufficio bilancio e l’ufficio stampa), ristrutturando ed accorpando, i restanti attuali 83 uffici della Giunta Regionale con altrettante funzioni dirigenziali, che si sovrappongono anche in quelle che sono funzioni e competenze, rispetto alla presenza complessiva di circa 50 dirigenti. Un organico dirigenziale che in questi anni ha consentito solo di poter coprire a dismisura quelle vacanze in organico attraverso l’attribuzione di incarichi esterni esercitando un potere di nomina discrezionale. Tra l’altro, attraverso l’istituzione del ruolo unico dei dirigenti le percentuali per l’attribuzione degli incarichi dirigenziali esterni verrà ora calcolata non più sulla dotazione organica dei dirigenti strettamente regionali ma sulla consistenza del nuovo ruolo unico della dirigenza regionale allargata ai dirigenti degli enti strumentali. Questo allo stato attuale determina solo un aumento del numero degli incarichi attribuibili. Non vorremmo pensare – si legge nella nota – che si penalizza una riorganizzazione necessaria, che si avrebbe riducendo ed accorpando uffici e relative posizioni dirigenziali fantasma, solo per poter continuare ad attribuire incarichi esterni vanificando anche un percorso di valorizzazione interna del personale. La possibilità di valorizzare il personale interno, anche attraverso l’attribuzione di funzioni dirigenziali, previo l’espletamento di apposite procedure selettive, è stata una norma regionale fortemente voluta dalle Organizzazioni Sindacali per coniugare l’utilizzo di professionalità esistenti all’interno dell’ente con l’esigenza di razionalizzare la spesa. Questa norma però, per essere esigibile, necessita di una rideterminazione della dotazione organica della dirigenza che, a sua volta, dipende da un processo di riorganizzazione degli uffici. E’ necessario, quindi, accelerare sul processo di riorganizzazione procedendo, nel contempo, ad aggiornare tutte le declaratorie degli uffici e dei procedimenti rispetto alle modifiche organizzative già intervenute nel tempo, al fine di poter rimettere al bando anche tutte le posizioni organizzative da anni in regime di prorogatio. Su questo come FP CGIL abbiamo chiesto che si proceda con ogni urgenza a lavorare su riorganizzazione e aggiornamento delle declaratorie delle posizioni organizzative al fine di poter avviare finalmente una nuova procedura selettiva che rimetta la bando tutte le posizioni già dal mese di settembre, dando così la possibilità a tutto il personale che ne ha i requisiti di poter partecipare. FP CGIL chiede che da subito si avvii un confronto serrato per affrontare tutti i temi di una riorganizzazione strutturale dell’Ente, comprese le sedi periferiche. La riorganizzazione, di cui la completa ed immediata attuazione del ruolo unico ne deve formare parte integrante, oltre a rispondere ad una esigenza di efficientamento delle attività, dei servizi e della spesa, diventa oggi anche lo strumento per garantire che parte delle economie possano essere destinate ai fondi della contrattazione per valorizzare ed incentivare il personale. Così come parte di quei risparmi possono e devono essere utilizzati per la formazione e la riqualificazione professionale.