L’ultimo ciak a Limbadi. Ultimate le riprese del film Il Coraggio di Credere

Scena filmL’ultima scena del film “Il Coraggio di Credere” è stata girata in una vecchia cava nel territorio comunale di Limbadi. E’ quella in cui si decide il luogo della costruzione del convento. Le riprese sono iniziate a settembre scorso. Il film è stato tratto dal libro “Il quadro. Il Coraggio di Credere” di Graziella Idà. Racconta l’arrivo del miracoloso quadro acheropita di San Domenico e la costruzione del convento di Soriano che risale al XVI secolo, al centro della storia religiosa e sociale del convento di cui oggi si può ammirare, dai maestosi ruderi, la straordinaria bellezza e monumentalità di quello che ha rappresentato un tempo, fino al terremoto del 1783. La storia ci racconta infatti che si trattava uno dei più importanti conventi di tutto il Mezzogiorno se non addirittura di Europa, un rigoglioso cenacolo di cultura e di vita intellettuale. E certamente è stato questo “coraggio di credere” che ha spinto il regista Pasquale De Masi nell’impresa di realizzare il film con passione ed ispirazione. Alla fine dell’ultimo ciak, tutto il cast presente sul set ha brindato. Soddisfatto e felice De Masi per essere riuscito nell’intento di portare a termine le riprese del film (sicuramente l’opera più impegnativa e importante della sua carriera). Manca il lavoro di post produzione, montaggio e doppiaggio. Per le enormi difficoltà che ha dovuto affrontare e superare, ha il valore dell’impresa. Ma è stato proprio questo coraggio, sorretto da una grande tensione emotiva e religiosa. In autunno, nella sua Soriano, è prevista la proiezione in anteprima assoluta del film. Nell’occasione sarà presente il Maestro generale dell’Ordine dei Domenicani frate Bruno Cadorè. Il film verrà, con l’accordo dei Padri domenicani di Soriano, e con il provinciale dell’Italia meridionale Francesco La Vecchia, inserito ufficialmente nella programmazione internazionale per il giubileo 2015-2016 ed in cui ricorrono gli otto secoli della bolla papale con cui è stato riconosciuto questo nuovo ordine, fondato nel 1206 da San Domenico . Saranno novanta minuti in cui emergerà la spiritualità trasfusa ai primi padri domenicani, arrivati a Soriano, dal Santo spagnolo Domenico di Guzman che Dante ha elogiato tramite San Bonaventura di Bagnoregio, francescano, nel XII canto del Paradiso, il secondo Santo insieme a San Francesco, mandato dalla Provvidenza a sostenere la Chiesa. I Domenicani sono passati alla storia per l’elevato livello culturale, filosofico e teologico, ma anche nell’immaginario popolare come Domini canes “cani del Signore” per l’azione repressiva contro gli eretici. Sono diversi gli attori professionisti che hanno partecipato, come Francesca Tripaldi e Andrea Meroni, (del Piccolo di Milano), Gianni Colarusso, nelle vesti di Padre Vincenzo da Catanzaro; Carmelo Genovesi e alcuni attori della Compagnia teatrale di Vibo, come Stefania Romano, Caterina Consoli, Mike Arruzza, Mimmo Pugliese, Antonella Daniele Mimmo La Rocca; Alfredo Stranieri e Davide Fedele attori di teatro a Roma; ma anche l’affermato attore teatrale e cinematografico Alberto Micelotta, nel ruolo di fra’ Lorenzo da Grotteria, l’umile frate che ebbe il privilegio di ricevere dalla Vergine Maria la sacra tela di San Domenico nella notte tra il 14 e 15 settembre del 1530, che è all’origine della costruzione del convento e che ha ispirato libro della Idà. Dentro il cast anche Silvano Murmura della compagnia teatrale di Pizzo. Le riprese e la fotografia sono state affidate a Pino Messina (di Limbadi), che ha collaborato con De Masi per la realizzazione di film di carattere didattico (Gli occhi di Tarra). Voce narrante del film il famoso doppiatore Michele Kalamera e a dare la voce ad uno dei più importanti personaggi anche Mario Bombardieri (noto doppiatore). Intanto per le musiche il regista sta cercando di coinvolgere il compositore Marco Frisina.