Diffamazione, rinviato a giudizio l’ex calciatore Diego Armando Maradona

Il “Pibe de oro” in alcune interviste aveva affermato di essere “vittima di una persecuzione basata su documenti falsi e procedure irregolari” da parte dell’ente di riscossione. Il giudice ha di fatto accolto la richiesta del pm Nicola Maiorano, anche riguardo il legale di Maradona, l’avvocato Angelo Pisani.

Il Gup del tribunale di Roma Chiara Giammarco ha rinviato a giudizio l’ex calciatore Diego Armando Maradona con l’accusa di diffamazione ai danni dell’ex presidente di Equitalia Attilio Befera. “Con le sue dichiarazioni rispetto ad Equitalia ha diffamato l’azienda pubblica per la riscossione dei tributi”. Queste le motivazioni alla base del provvedimento del Gup.

Le contestazioni riguardano dichiarazioni rilasciate ai danni dell’ex presidente di Equitalia, Attilio Befera, tra il maggio ed il giugno del 2012. Il processo comincerà il 19 luglio 2016.

Con l’ex campione del Napoli, il Gup Chiara Giammarco ha rinviato a giudizio anche il difensore l’avvocato Angelo Pisani. Secondo il pm Nicola Maiorano, Maradona tra “il maggio e il giugno del 2012” ha reso “una serie di dichiarazioni, tra interventi pubblici e interviste a organi di informazioni, in cui affermava ripetutamente di essere vittima di una strumentale persecuzione da parte di Equitalia sulla base di documentazione falsa e di procedure irregolari che lo aveva portato vicino a gesti irreparabili, come accaduto ad altre persone”.

Equitalia si costituirà parte civile attraverso gli avvocati Emilio Ricci e Antonella Follieri. “Il giudice non ha voluto tener conto delle nostre istanze sulla competenza territoriale – affermano gli avvocati Sergio Pisani e Damiano De Rosa, difensori degli imputati -. Il giudice naturale è quello dove viene stampato il giornale su cui e’ presente l’intervista. In questo caso Cassino. Abbiamo depositato al giudice la sentenza della Commissione tributaria che scagiona completamente Maradona dalle sue pendenze e quindi le sue dichiarazioni, seppur aspre nei toni, rientrano in un alveo di legittimità”.

L’avvocato Pisani commenta a caldo. “É un provvedimento ingiusto e irreale, abbiamo detto solo la verità ossia che la violazione fiscale addebitata a Maradona non è mai esistita e tra l’altro qualsiasi ingiusto addebito del fisco è stato anche già pagato dalla Società Calcio Napoli, è un onore per me rappresentare la difesa di un contribuente come Maradona – in questa vicenda uguale a milioni di italiani – davanti a poteri forti. Le spese di questo processo saranno addebitate al tribunale di Roma e tutto cio’ nonostante la palese incompetenza territoriale eccepita e dimostrata anche in aula, perché il giornale la “Voce delle Voci” della presunta diffamazione veniva stampato a Cassino, e quindi se ci deve essere un processo certamente non si doveva svolgere a Roma. Tutto questo è un boomerang, poi la verità verrà a galla e dimostrerà l’innocenza di Maradona anche in questa vicenda di presunta diffamazione”.