Bari, controlli su dichiarazioni Isee per accesso ai servizi scolastici

il sindaco Antonio Decaro e l’assessora alle Politiche educative e giovanili Paola Romano hanno diffuso i primi risultati del lavoro condotto dalla ripartizione Politiche educative e giovanili sui controlli tesi ad accertare l’efficienza economica dei servizi a domanda individuale (mensa scolastica, trasporto scolastico e rette asilo nido) per cui il Comune offre tariffe agevolate o esenzioni in base al reddito ISEE dichiarato dai nuclei familiari. Data l’ingente quantità di domande presentate e la necessità di controllarne il maggior numero possibile, nel 2013 gli uffici si sono dotati di un software che consente di effettuare dei controlli automatici sulle dichiarazioni economiche. Il software, attraverso la lettura di alcune banche dati fornite dall’Agenzia delle Entrate (anagrafe residenti, dichiarazioni analitiche dei redditi, Catasto immobili e locazioni telematiche) consente di verificare le informazioni principali che compongono il modello ISEE (redditi e patrimonio immobiliare) e quindi di ricalcolarne il valore finale per poterlo confrontare con quanto dichiarato dai contribuenti. “Potremmo dire che quello di oggi è un avviso ai naviganti – ha esordito il sindaco Antonio Decaro . Da ciò che abbiamo potuto verificare sui servizi scolastici incrociando i dati a nostra disposizione con quelli della banche dati dell’Agenzia delle Entrate, c’è una fascia alta di potenziali evasori che dichiarano un reddito diverso da quello reale. Dai controlli eseguiti, in analogia con quanto effettuato dalla ripartizione Tributi, abbiamo riscontrato che per gli asili nido, dove eroghiamo un servizio per 386 bambini, su 283 domande controllate, 41 sono risultate non idonee alle agevolazioni richieste, in quanto il valore ISEE in effetti è superiore a quello indicato nell’autocertificazione. A fronte della spesa per il servizio sostenuta dal Comune, pari a 3.945.000 euro, nelle casse comunali tornano solo 280.000 euro. Per quanto riguarda il servizio mensa, erogato a circa 9000 utenti, abbiamo verificato che a fronte di 7771 domande di agevolazione, su 6300 domande analizzate, il sistema ne ha segnalate 2574 mendaci, con un valore ISEE superiore a quello dichiarato dal richiedente. Per essere ancora più precisi abbiamo effettuato controlli manuali su un campione di 194 domande e abbiamo riscontrato che ben 184 sono effettivamente falsate. Anche sul servizio mensa il Comune, quindi, perde circa 2.500.000 euro a fronte di una spesa complessiva di circa 3.700.000 euro. E il trend, purtroppo, si conferma anche per il servizio di trasporto scolastico, dove i controlli sono in itinere. Ad oggi possiamo dire che 1/3 delle domande risultano non congrue tra il reddito ISEE dichiarato e la situazione patrimoniale successivamente accertata. Prendiamo atto con amarezza di questa situazione, nonostante per i servizi di cui stiamo parlando siano previste esenzioni e agevolazioni che coprono fasce di reddito fino a 40.000 euro. È ovvio che le somme perse a causa degli evasori devono essere recuperate per garantire i servizi a tutti i cittadini attraverso la fiscalità generale. Questo significa che tutti i cittadini sono costretti a pagare di più per colpa di chi vuol fare il furbo a danno degli altri”. “Oltre ad essere una questione di rispetto nei confronti del servizio pubblico e della comunità su cui si pesa – dichiara l’assessora Paola Romano – si tratta di una mancanza nei confronti di un servizio che riguarda il benessere dei nostri bambini ai quali, in particolare, dobbiamo e vogliamo garantire prestazioni sempre migliori. Per questo, quando ci siamo accorti che i conti non tornavano, abbiamo acquisito un sistema che ci consente di controllare tutte le domande di iscrizione e che possa contribuire a recuperare le somme perse. Se i dati sugli evasori dovessero essere confermati dai controlli manuali, la cifra che il Comune perde mensilmente per gli asili nido sarebbe di circa 4000 euro e per le mense di circa 6000 euro al giorno. Questi soldi recuperati potrebbero essere invece reinvestiti per aumentare la qualità dei servizi stessi di asili, mense e trasporti scolastici. Vogliamo assicurare che ogni azione che l’amministrazione deciderà di intraprendere non riguarderà in nessun modo i servizi erogati ai bambini ma sarà nostra premura denunciare le dichiarazioni mendaci delle famiglie. Invieremo una lettera per chiedere chiarimenti al cittadino sulle dichiarazioni che appaiono non congrue e nel caso in cui accerteremo delle dichiarazioni false invieremo un’ingiunzione a tutte le famiglie morose affinché sanino il proprio debito. Inoltre per il prossimo anno scolastico abbiamo deciso che per accedere ai servizi bisognerà inviare direttamente il certificato ISEE, tramite CAF, e non più l’autocertificazione”.