Il segretario regionale Magorno a proposito delle dichiarazioni dell’ex ministro Lanzetta sulla Giunta della Calabria

l'ex ministro Carmela LanzettaIl segretario regionale del Pd e componente della commissione antimafia, Ernesto Magorno, risponde alle dichiarazione dell’ex Ministro Maria Carmela Lanzetta e la invita a rivolgersi alle competente procure della Repubblica se è a conoscenza di fatti poco trasparenti riferiti alla Giunta regionale ed ai suoi componenti. In precedenza, ricordiamo, l’ex ministro Lanzetta era stata indicata come assessore regionale nel governo calabrese guidato da Mario Oliverio. Nomina che lei aveva accettato tant’è che si è dimessa da Ministro in previsione della nuova carica. Successivamente la Lanzetta rifiutò di entrare nella squadra di Oliverio perché a suo parere non tutto era trasparente a proposito della legalità con riferimento all’on. De Gaetano chiamato a ricoprire il ruolo di assessore regionale. ernesta magorno«Ricordo che nel corso della sua audizione in Commissione parlamentare antimafia, così com’è agli atti della stessa, Maria Carmela Lanzetta, da me interrogata sul suo rifiuto di entrare a far parte della Giunta, dichiarò che il cosiddetto “caso De Gaetano” era esclusivamente di carattere politico e non di altra natura», lo asserisce, in merito alle ultime dichiarazioni dell’ex ministro, l’On. Ernesto Magorno segretario regionale Pd e, appunto, deputato membro della Commissione parlamentare antimafia. Dice ancora l’On. Magorno: « Pertanto se la Lanzetta ha da denunciare con precisione fatti, riferiti alla Giunta regionale ed ai suoi componenti, ha il dovere di riferirli alle competenti Procure della Repubblica e di renderli noti pubblicamente e non in maniera allusiva e gravemente inquinante del clima politico, dell’attività del partito al quale appartiene e del lavoro del governo regionale in carica. Come già annunciato ieri – conclude il segretario regionale – il Pd calabrese, unito, si ritroverà il 12 aprile ad Amaroni, oggi luogo simbolo di chi combatte ogni giorno concretamente l’illegalità, per tenere la Direzione regionale».