Legambiente su caduta albero monumentale a Oliveto Lucano

“In concomitanza con l’approvazione dello schema di convenzione tra il Corpo forestale dello Stato e la Regione Basilicata per il censimento in Basilicata degli alberi monumentali (gruppi o singoli alberi che hanno rilevanza naturalistica, storica, monumentale culturale), si informa che è caduto in Basilicata proprio uno dei suoi numerosi alberi monumentali: il “Pino D’Aleppo” nel Comune di Oliveto Lucano (Mt). Legambiente Basilicata, – si legge in una nota – accogliendo con entusiasmo l’iniziativa dell’Ente regionale, alla luce di quanto accaduto sottolinea l’urgenza di una programmazione che non preveda soltanto il censimento di questi preziosi monumenti naturali ma anche una seria azione di salvaguardia e tutela che si concretizzi in atti amministrativi che ne pianifichino la costante manutenzione. Spesso lo dimentichiamo, ma gli alberi assorbono anidride carbonica e restituiscono ossigeno, proteggono la biodiversità, hanno un ruolo fondamentale nella prevenzione del dissesto idrogeologico. A ciò si aggiunge l’aspetto più propriamente culturale, che da sempre vede l’albero simbolo della memoria storica e popolare di un territorio. Basti pensare al “Vecchio Faggio” del bosco di Sasso di Castalda (Pz) la cui storia si intreccia fortemente a quella del Santo protettore, San Michele, tant’è che l’albero monumentale è ai più conosciuto come “Il Faggio di San Michele”. Aneddoti, leggende, che appartengono a un territorio tanto quanto l’albero al terreno a cui è ancorato. Ed è per questo che due anni fa, nell’ambito del progetto Madre Foresta, sostenuto dal programma Epos 2010 – 2013 per l’Educazione e la promozione della sostenibilità ambientale del Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata, in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato Legambiente Basilicata ha realizzato la Carta degli alberi Padri, un censimento di ben 105 esemplari lucani, con relative caratteristiche fisiche e una raccolta di aneddoti ad essi legati, segnalati dagli stessi cittadini. Perché la tutela della biodiversità, così come quella della memoria storica, passa attraverso la responsabilità di ciascuno. La Legambiente Basilicata, quindi, si augura che – come previsto dalla legge nazionale n. 10 del 2013 che definisce gli alberi monumentali e prevede il coinvolgimento del Corpo Forestale dello Stato nazionale, dei Comuni, delle Scuole e delle Associazioni per individuare gli alberi e le specie arboree di particolare pregio – la Regione Basilicata si attivi al più presto per mettere in pratica quanto stabilito dalla legge e dalla convenzione”.