L’impegno delle Province per l’arte e la cultura

“Non c’è istituzione pubblica che abbia offerto costante azione d’incoraggiamento agli studi artistici pari a quella delle Province italiane. Un impegno che si riscontra sia nella fase pre-unitaria che nei decenni che seguono, anche in ragione della legislazione dello stato che assegnava alle Deputazioni Provinciali la competenza per l’istruzione superiore”. Così il presidente della Provincia di Potenza, Nicola Valluzzi, che sottolinea come “i giovani lucani di «talento e bell’ingegno» che approdano a Napoli per iscriversi al Reale Istituto di Belle Arti grazie al sostegno della Provincia di Basilicata, come si evince dai documenti conservati nell’Archivio Storico della stessa istituzione, sono tanti a conferma di quanto fosse prodiga l’azione dell’Amministrazione potentina; tra questi, i più rappresentativi, quelli che il progetto espositivo che oggi si inaugura porta all’attenzione di studiosi e appassionati della materia, un vero patrimonio per la nostra storia regionale. Vincenzo Marinelli, Michele Tedesco e Giacomo Di Chirico sono grandi maestri dell’arte italiana del loro tempo, riportati nella giusta considerazione della letteratura artistica contemporanea grazie all’instancabile lavoro di ricerca che Isabella Valente e il Centro Annali hanno condotto sin dal 2007 ampliando quanto avviato dalla Soprintendenza di Basilicata nella mostra della Pinacoteca provinciale del 2002. E tanti altri sono i pittori che questo evento riporta alla luce nell’ampia cornice dell’Ottocento lucano proposta nella nostra sede espositiva, come Antonio e Vincenzo Busciolano, Andrea Petroni, Angelo Brando, fino a Cesare Colasuonno e Giuseppe Viggiani. In questa fase di ricomposizione degli assetti istituzionali, crediamo possa tornare utile rimarcare il ruolo guida che le Province hanno assunto in un ambito cruciale per l’identità storica e il futuro del nostro Paese, quello della cultura e delle arti, ricordando che gran parte del patrimonio artistico, che oggi si ripropone allo studio e allo sguardo di tutti noi, proviene sovente dalle donazioni fatte dagli artisti all’Amministrazione che li aveva sostenuti per lungo tempo agli studi, come nel caso del nostro grande pittore di S. Martino d’Agri del quale, come ricorda una testimonianza del tempo, «bellissimo è pure il ritratto che il Marinelli fece nel 1871 alla nostra Augusta Regina, allora Principessa, e che donò alla Provincia di Potenza«. La storia, resiste, non è semplice modificarla ne, sarà possibile abolirla in nome di un caotico e simbolico modernismo riformatore”.