Genova, integrazione città-porto nasce una strategia comune

Marco Doria sindacoOrganizzato da Anci Liguria, si è tenuto a Palazzo San Giorgio, sede dell’Autorità Portuale, il convegno “L’integrazione tra porto e città a favore dello sviluppo sostenibile e competitivo del territorio”. Obiettivo dell’incontro cogliere le opportunità di crescita che l’Europa offre a quei territori che sanno promuovere le proprie eccellenze.

L’accento è caduto su quattro “buone pratiche”, esempi di sviluppo sostenibile, che hanno contraddistinto negli ultimi anni, a livello regionale, l’integrazione tra porto, mare e città. Esse sono: Marina di Loano, il più importante porto turistico della nostra regione, la Tonnarella di Camogli, un motore economico nel segno della tradizione, il servizio di trasporto pubblico urbano via mare, Navebus, e l’esperienza unica della Fascia di rispetto di Prà, recupero e riqualificazione di un’area a ridosso del terminal container più importante del Paese.

Sia Francia che Italia, ha detto il segretario dell’Anci Liguria, presentano carenze infrastrutturali e scarsa integrazione tra territorio, porti e fronte marittimo. “Con lo scopo di trasformare le carenze in opportunità – ha proseguito Vinai – il progetto europeo Porti – Porti e Identità, programma a cui questo convegno fa riferimento, si focalizza sul tema dell’inclusione: cioè su come la comunità locale vive il proprio porto e su come quest’ultimo si integra nella realtà locale”.

Al programma di cooperazione transfrontaliera Italia- Francia partecipano, oltre a Anci Liguria, Anci Toscana, Anci Sardegna, Collettivitè Territoriale de Corse e Office de Trasports de la Corse. A questo primo nucleo presto si aggiungerà la regione Provenza- Costa Azzurra- Alpi Marittime.

Si tratta, ha proseguito Vinai: “di trasformare le parole in atti, in un sistema a rete in grado di aiutare il fenomeno di inclusione tra città e porto. A questo scopo è necessario individuare delle “buone pratiche”, in grado di fare da esempio per altri progetti e opportunità”. Su come si sviluppa il ruolo dei Comuni nella crescita della portualità si focalizza l’intervento del sindaco Marco Doria. “Un Paese come il nostro, che si sviluppa in gran parte sul mare, non può prescindere da un sistema portuale efficiente e competitivo. C’è bisogno di opere portuali, come una nuova diga per consentire l’ingresso a navi sempre più grandi e di un sistema di collegamenti ferroviari in grado di trasferire le merci provenienti dall’Oriente via Canale di Suez sino al cuore dell’Europa”. “E’ fondamentale che le risorse pubbliche – ha continuato il sindaco – non si disperdano in mille rivoli, ma si concentrino in pochi grandi porti strategici. Così come è indispensabile ripensare e ridisegnare la Governance degli scali marittimi, attraverso lo snellimento delle procedure e la ricostruzione del rapporto con il territorio”. Dalla Fiera del Mare a Voltri, sono innumerevoli le aree “cuscinetto”, oggetto di trasformazione urbanistica, tra porto e la città. Dal progetto di Renzo Piano che collega la Foce con il Porto Antico, al trasferimento dell’Istituto Idrografico della Marina Militare, dalla delocalizzazione dei depositi Carmagnani e Superga, alla Fascia di Rispetto di Prà. “Oltre ad un sistema portuale efficiente e produttivo, è fondamentale che tra porto e città si instauri un equilibrio e relazioni positive, sia dal punto di vista economico che urbanistico”. Sono intervenuti: Luigi Merlo, presidente dell’Autorità Portuale di Genova, che ha ricordato l’urgenza del piano strategico dei porti, Emanuele Piazza, assessore allo sviluppo economico del Comune di Genova, che ha trattato il porto nell’ottica della Smart City, Bernardino Tassara, assessore del Comune di Loano e Michele Malfatti coordinatore dei Piccoli Comuni.